“Ricordati che devi morire!” urla il frate al Troisi del capolavoro “Non ci resta che piangere”, “Si…mo me lo segno” risponde lui. Una battuta, è chiaro, specie finché si è giovani e in buona salute, ma prima o poi, ha ragione il frate del film, bisogna fare i conti con il fatto che, perlomeno fisicamente, tutti, chi prima chi dopo, smetteremo di esistere. Cosa succede dopo alla nostra anima è argomento che ognuno è giusto che tratti nel proprio intimo e, di fatto, trattasi di una di quelle domande per le quali non esiste una risposta sbagliata.
Per quanto riguarda il nostro corpo invece, sappiamo benissimo quale destino lo aspetta e spetta soltanto a noi, finché siamo in grado, di decidere cosa farne. Sepoltura per i più tradizionalisti, cremazione per chi desidera che le proprie ceneri vengano nostalgicamente disperse in un posto particolarmente caro, o conservate in urne, ammettiamolo, piuttosto inquietanti. Possiamo appartenere a qualsiasi cultura di qualsiasi angolo del pianeta ma se abbiamo una certezza è che prima o poi diventeremo polvere.
Opzione albero
Si basa su questo l’iniziativa di Susanne Wiigh-Mäsak, che ha riflettuto 20 anni sulla sua idea di una forma ecologica di sepoltura prima di sentirsi pronta per presentarla al mondo. Ha chiamato il suo progetto “Promession” e sul sito lo spiega così:
“La mia idea è di combinare le conoscenze biologiche con un modo dignitoso ed eticamente corretto di essere ricordato dai parenti più prossimi. I principi primari sono la conservazione dopo la morte in forma organica e la sepoltura superficiale in terra viva che ci converte rapidamente in pacciame. Sono consapevole del fatto che questo modo di pensare è contrario a molte usanze. Tuttavia dovremmo cercare di adottare un approccio più naturale alla nostra vita e alla nostra morte. Le tradizioni di sepoltura di oggi nascondono la realtà alle persone e non le permettono di sentirsi sicure nel fatto che la morte è essenziale per una nuova vita”.
Insomma, Promession potrebbe trasformare ciò che resta di voi in un albero. Ma come funziona? Il procedimento è abbastanza semplice e il sito fornisce video abbastanza chiarificatori che noi proveremo a descrivervi con l’aiuto della pagina Facebook Curioctopus.it: il corpo una volta privo di vita, è ovvio, viene congelato ed esposto ad azoto liquido, attraverso un processo di vibrazione viene poi trasformato in polvere, per gli addicted dei videogames vintage, come fare a botte con Sub Zero e perdere miseramente.
La polvere ghiacciata che ne rimane poi verrebbe liofilizzata e filtrata con un separatore di metalli, che una volta sepolti daranno sostentamento alla crescita di un nuovo albero. Una visione romantica della morte nonché un approccio piuttosto filosofico al concetto stesso di dipartita: generare nuova vita dalla putrefazione del nostro corpo. “Entro un anno – continua Susanne nella home page del sito - i resti organici saranno completamente integrati con il suolo, consentendo di riportare il tuo prezioso carbonio nella terra e questo aiuta a ridurre i cambiamenti climatici. Se desideri essere cremato, ma hai preoccupazioni per le emissioni tossiche rilasciate, - che è notoriamente argomento di accese discussioni da parte di chi è lì lì per andarsene - Promession è anche la scelta migliore. Invece di seppellire i resti, puoi optare per una cremazione verde, con un impatto significativamente minore sull'ambiente”.
Opzione vinile
Se invece vi sentite particolarmente affezionati al vostro “prezioso carbonio” e di salvare il pianeta, una volta che comunque sarete fuori dai giochi, non vi importerà un granché, l’evoluzione vi concede altre appetibilissime soluzioni. Un’azienda inglese, per esempio, la And Vinyl, alla modica cifra di 3000 sterline, si offre di trasformarvi in un vinile. Appassionati di musica di tutto il mondo si, avete capito bene, dopo la vostra morte potreste finalmente realizzare il vostro sogno di essere incisi su un vinile.
Certo, sarete morti, quindi vi perderete “l’effetto che fa”, ma non si può volere tutto dalla vita, figuriamoci dalla morte. Il pacchetto che offre l’azienda è davvero allettante per chiunque voglia andarsene in puro rockstyle. Intanto si potrà scegliere cosa incidere sul vostro disco (e a quanto pare mai sarà vostro quanto questo); dalla vostra canzone preferita ad una playlist che volete lasciare in eredità ai vostri cari che, volendo, potrebbero anche ascoltare su quel disco le vostre ultime volontà o magari, sarebbe divertente, cosa avete pensato esattamente di loro mentre eravate in vita.
Anche il packaging offerto è di tutto rispetto, avrete infatti a vostra disposizione per eventuali immagini o vostri ritratti il talento di James Hague (del National Portrait Gallery) e dello street artist Paul Insect. Il procedimento anche in questo caso è piuttosto semplice, basta seguire alla lettera il decalogo proposto dal sito:
- 1: Indicaci il luogo dove desideri ricevere questo servizio e verificheremo la fattibilità
- 2: Indica un membro della tua famiglia o un delegato che ti accompagnerà (le tue ceneri) alla stampa dei tuoi dischi
- 3: Decidi l’audio e la copertina
- 4: Supervisiona la preparazione dell’originale del tuo audio
- 5: Ricevi una copia campione del disco con audio e copertina
- 6: Muori
- 7: Fatti cremare
- 8: Un membro della tua famiglia o un delegato sarà presente alla stampa dei tuoi dischi
- 9: I destinatari da te scelti riceveranno una copia dei tuoi dischi
- 10: Vivi per sempre nei solchi dei tuoi dischi
3000 Sterline, 30 dischi. 30 eletti tra vostri amici e parenti che nemmeno la morte (vostra) riuscirà a salvare dalla vostra voce o, peggio, dalle vostre playlist.
Opzione diamante
Ma se allo stile rockettaro preferite invece qualcosa di decisamente più chic anche qui c’è chi viene in vostro soccorso e stiamo parlando di LifeGem, un’azienda che vi propone di trasformare le vostre ceneri in un bellissimo diamante. Si legge sulla home del sito “Il LifeGem è un diamante certificato di alta qualità creato dalle ceneri della persona amata come memoriale della loro vita unica e meravigliosa”.
Il prezzo chiaramente dipende dai carati, i carati evidentemente da quanto amavate il defunto (questa è una regola che infrange la parete tra la vita e la morte). Si parte da un minimo di 2.999 dollari per arrivare ad un massimo di 19.999. Come funziona? Come nel caso degli alberi anche qui il protagonista della trasformazione è il nostro prezioso carbonio, che, come spiega il sito: “Dopo una lunga ricerca e sviluppo, abbiamo scoperto come estrarre da una ciocca di capelli o da resti di cremazione esistenti.
Una volta catturato, questo carbonio viene riscaldato a temperature estremamente elevate in condizioni speciali. Questo processo converte il carbonio della persona amata in grafite con caratteristiche ed elementi unici che daranno vita al tuo diamante LifeGem unico nel suo genere”. A questo punto siamo pronti per la fase 3: “Per creare il tuo LifeGem, mettiamo questa grafite in una delle nostre esclusive macchine da stampa a diamante, che riproducono le terrificanti forze profonde della terra: calore e pressione” a questo punto siamo diventati ufficialmente diamanti e la fase 4 consiste nella certificazione del nostro nuovo essere “Tutti i diamanti LifeGem sono individualmente controllati, classificati e identificati da gemmologi di fama mondiale formati dal Gemological Institute of America (GIA). I gioiellieri più raffinati del mondo usano questo stesso processo di certificazione”.
Ed eccoci qui, durata del processo: circa 24 settimane. Abbiamo passato le pene dell’inferno in vita, abbiamo sudato ogni singolo giorno appresso a seccature e lavoro, impegni e sacrifici, magari siamo morti dopo lunghe malattie in attesa soltanto di poter tagliare i ponti con le sofferenze della vita terrena, sognando per noi finalmente l’apertura dei cancelli del paradiso, dove ci avrebbero atteso tutti i desideri che i limiti dell’esistenza non ci hanno concesso; e invece in 24 settimane finiamo nell’unico posto dove speravamo di non tornare più: tra le mani di nostra moglie. E stavolta in forma di diamante e, si sa, un diamante è per sempre. Stavolta, mettetevi l’anima in pace, è finita davvero.