Con la montagna non si scherza, chi la abita la difende come rappresentante non solo di un luogo, splendido, ma anche di una vera filosofia di vita, la propria, unica. Non si scherza a maggior ragione quando su quella montagna, come successo per la Marmolada, gruppo montuoso delle Alpi, detta anche la Regina delle Dolomiti, le uniche montagne al mondo dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, si è sparso sangue, quello della prima guerra mondiale, quando gli austriaci ci costruirono addirittura nella pancia un labirinto di gallerie chiamato Eisstadt, “la città di ghiaccio”, scenario anche di numerosi audaci scontri sotterranei a suon di martelli pneumatici e mine contro gli alpini italiani, e che poi ci pensò il tempo a cancellare.
Oggi torna la guerra sulla Marmolada, una guerra fortunatamente combattuta solo con atti e ricorsi ma che ancora testimonia un amore che va un po' oltre il semplice attaccamento ad un territorio. Oggetto della disputa la decisione da parte dell’agenzia del Territorio di assegnare a Trento l’intero ghiacciaio della Marmolada, situato esattamente al confine col Veneto.
Guidati dal Presidente della Regione Zaia, il consiglio regionale è stato convocato in seduta straordinaria proprio in cima alla montagna e il tono del leghista è stato inequivocabile: “Purtroppo oggi siamo qui a celebrare la storia di un paese in malora. Dopo 45 anni di cause e scartoffie per un presunto problema che non dovrebbe esistere, l'ufficio complicazione affari semplici ha colpito di nuovo. Ricorriamo convinti delle nostre buone ragioni contro una rideterminazione di confini da parte dell'Agenzia del Territorio che disattende anche il famoso Decreto Pertini del 1982 e il solenne Protocollo d'Intesa siglato nel 2002 tra Regione Veneto, Provincia Autonoma di Trento e i Comuni interessati.
È anche singolare - ha fatto notare Zaia - "come questa Agenzia sia intervenuta modificando i confini mentre è ancora pendente al Tar il nostro ricorso contro la decisione presa da Canazei nel gennaio 2017 di disconoscere il Protocollo del 2002".
Già, nel 2002, gli allora governatori Giancarlo Galan e Lorenzo Dellai si accordarono per dividere esattamente a metà il ghiacciaio tra le due regioni, ma ora l’accordo pare saltato e lo stesso Zaia insinua il sospetto che dietro ci sia un interesse ben preciso, infatti continua.
"Sia chiaro a tutti - ha aggiunto il Governatore - che della Marmolada non è fregato a nessuno finché non sono arrivati gli impianti e le piste, e solo dopo è cominciato il valzer di carte e scartoffie. Sono un inguaribile ottimista e spero si possa aprire una nuova fase di dialogo con gli amici trentini, come fu nel 2002. Certo è che, se si tratta di una questione di business, un accordo non si troverà mai, se invece ragioniamo di storia e identità, lo si trova subito. La partita non è chiusa, e la mozione in discussione oggi, che mi auguro sia votata all'unanimità, non è aria fritta, ma l'avvio della difesa dei diritti dei veneti e dei bellunesi".
Non è mancato, nell'intervento del Governatore, il riferimento alle storie di eroismo vissute su questa montagna: "Oggi portiamo quassu anche, ancora una volta, il ricordo dei caduti della guerra e delle sofferenze che gli uomini in divisa patirono su questi territori impervi. In fondo, questa assurda battaglia sui confini è un oltraggio alla loro memoria".
Allargando il ragionamento ai temi della montagna, Zaia ha rivendicato alla sua Giunta la massima attenzione alle necessità delle terre alte: "Alcuni sembrano non accorgersene - ha detto - ma se oggi si parla di Montagna è per il nostro impegno. Qualcuno ha mai sentito palare di mondiali di Sci a Cortina 2021? Della candidatura alle Olimpiadi 2026? Dell'elettrificazione ferroviaria? Del Treno delle Dolomiti? Nei fatti, non a parole, per noi la Montagna è sinonimo ed elemento di promozione e di identità".
Ma la scelta del governatore verde di convocare il consiglio regionale in cima alla Marmolada per alcuni è più una trovata coreografica che altro, e parliamo della rappresentanza dem che a quella seduta ha deciso di non partecipare, scelta spiegata in una conferenza stampa organizzata a Belluno dal capogruppo Stefano Fracasso: “È una trovata propagandistica senza senso. Per affrontare le questioni vere, legate allo spopolamento, alla chiusura dei servizi, alla gestione delle strade gli strumenti ci sono già. Può anche andar bene una seduta fuori sede, se serve a prendere decisioni concrete per la montagna e la sua gente. Una mozione sui confini con il Trentino - continuano i dem - una materia su cui non abbiamo alcuna competenza, che non sposta una virgola, non serve a nulla".
Stesso parere per i Cinque Stelle che invece parteciperanno alla gita ad alta quota del consiglio (2.950 metri di altezza e una temperatura che scava ben oltre lo zero) ma solo per votare contro, e chiariscono: “L'opposizione si fa tanto a livello del mare quanto sulla cima di una montagna, ma il consiglio sulla Marmolada è una grande occasione di parlare dei temi della montagna veneta che viene gettata al vento. Si poteva parlare dello spopolamento - continuano - delle aree interne, delle sfide impari contro i confinanti a statuto speciale. Si poteva parlare di turismo, di incentivi per le attività produttive di montagna, di agricoltura e di tutto quello che interessa davvero la montagna veneta. L'avevamo chiesto alla maggioranza e ci hanno risposto di no. Ecco quindi che una grande occasione per i cittadini e per il territorio si trasforma in una passerella per Zaia - sottolinea Il M5s - così almeno potremo vederlo da vicino, dato che in aula non lo vediamo da un bel pezzo”.
A sollecitare il pronunciamento dell'agenzia del Territorio era stato il Comune di Canazei, che con la Provincia aveva rivendicato la revisione dei confini catastali del massiccio della Marmolada a proprio favore, ed a scapito di quello di Rocca Pietore. Una questione regionale che tra le altre cose va a complicare una situazione già di per sé non facile, quella dei giochi invernali che il Veneto sta faticosamente giocando mettendo dalla sua parte anche l’immensa bellezza proprio della Marmolada.