Sulla ricostruzione del ponte a Genova "basterebbe chiarire il fatto che Autostrade, all'interno del consorzio di imprese, non può avere una posizione dominante, dev'essere l'ente pagatore con una quota molto bassa. Non possiamo escluderla, perché per legge deve essere Autostrade ad aprire il cantiere". Ad affermarlo è il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, in un'intervista a Repubblica in merito al crollo del ponte Morandi. "Toninelli mi insegue con i tweet, non so perché ha questa fissa, si vede che non c'è la moglie a casa...", ha ironizzato il governatore forzista. "Forse la polemica serve a mitigare un po' di errori che ci sono stati. Una commissione che continua a cambiare perché ogni giorno qualcuno si dimette non è un buon inizio per accertare la verità su quello che è successo", ha osservato Toti.
"Se qualcuno ha soluzioni più veloci le ascolto volentieri", ha sottolineato il governatore della Liguria, "finora ho sentito più no che sì. Ho sentito cose abbastanza vaghe, spesso dissociate dalla realtà dei fatti e del diritto. Una gazzarra inconcludente", afferma Toti. Per il governatore ligure il governo "vuole legittimamente rivedere le concessioni e il rapporto con la società Autostrade. Bene. Però Autostrade è una spa quotata in Borsa e partecipata da molte migliaia di italiani. Se qualcuno ha sbagliato non devono pagare i dipendenti o i piccoli azionisti, ma i vertici, le persone fisiche.
Toti si è detto contrario all'intenzione del governo di anticipare i soldi per il nuovo ponte e poi a rivalersi su Autostrade: "Che vantaggio ne avremmo? Per quale ragione i contribuenti italiani devono anticipare i soldi che potrebbe invece pagare Autostrade? E con quali rischi di ricorsi, che bloccherebbero anche il cantiere del ponte? È come se dopo aver subito un incidente stradale, invece di chiedere il risarcimento del danno decidessi di pagarmelo io e di attendere il risultato di una causa legale per avere indietro i soldi. Non capisco la logica".