Sulla ricostruzione del Ponte Morandi ci sono idee diverse dentro al governo e anche tra governo e Regione Liguria. Il vicepremier Luigi Di Maio dalla Fiera del Levante di Bari annuncia: "Autostrade avrà un'altra brutta sorpresa nei prossimi giorni. Io non faccio ricostruire il ponte a chi lo ha fatto crollare. Per quanto ci riguarda, il ponte Morandi lo deve ricostruire un'azienda di Stato come Fincantieri, perché dobbiamo monitorare cosa si farà sulla ricostruzione del ponte".
Di Maio è categorico, come riporta anche il Fatto Quotidiano: "l ponte Morandi ha dei responsabili che si chiamano Autostrade per l’Italia, Atlantia e Benetton. Noi gli toglieremo le concessioni e non solo – perché questa è una promessa che abbiamo fatto agli italiani rispetto a gente che non può più permettersi di far pagare il pedaggio per mandare a morire gli italiani e non può pensare di farla franca maneggiando un plastico o facendosi belli in conferenza stampa”.
CARO MINISTRO TONINELLI, A GENOVA CI SEI ANCHE VENUTO, COME FAI A DIRE QUESTE COSE?
— Giovanni Toti (@GiovanniToti) 9 settembre 2018
Mi sembra che il ministro @DaniloToninelli dovrebbe preoccuparsi del suo ministero non di quello che facciamo noi in #Liguria... #pontemorandi
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Replica da Cernobbio il governatore Giovanni Toti: "Se Luigi Di Maio anziché annunciare brutte sorprese per Autostrade per l'Italia annunciasse belle sorprese per Genova e per la Liguria credo farebbe più efficacemente il suo lavoro'". Toti ce l'ha anche col ministro delle Infrastrutture Toninelli, che lo aveva attaccato in mattinata su Twitter invitandolo a preoccuparsi "di far rientrare in casa gli sfollati per riprendersi gli effetti personali e di dar loro un nuovo alloggio e di non fare politica su Genova". Secca la risposta: "Toninelli dovrebbe preoccuparsi di altro rispetto a quello che fa Toti. Dovrebbe occuparsi del suo ministero, visto che la composizione della commissione da lui nominata ruotano più velocemente che in una partita di calcio. Le case agli sfollati “sono quasi tutte assegnate – ha detto – Su 250 famiglie, circa 200 sono già sistemate in alloggi pubblici o con il contribuito di assistenza. Quello che dovevamo fare come Regione, Comune e Commissario lo stiamo facendo”".
Lo stesso Toninelli annuncia (a Tgcom24) un decreto legge con cui il governo predisporrà misure e fondi per Genova e dice la sua sulla ricostruzione: "Metteranno i soldi, è una microscopica parte del risarcimento che Autostrade deve ai genovesi. Fincantieri ricostruirà il ponte e lo farà entro il 2019". Il ministro ha poi ribadito la revoca della concessione ad Autostrade: "Il procedimento della revoca della concessione lo abbiamo aperto, utilizzeremo tutte le strade percorribili sia amministrative che legislative". Revochiamo la concessione "per evidente inadempimento contrattuale: da che parte del mondo può accadere che chi ha l'obbligo di gestire una cosa pubblica e la fa crollare possa continuare?".
Sul tema del giorno e delle prossime settimane (chi dovrà ricostruire il ponte sul Polcevera, venuto giù il 14 agosto e costato la vita a 43 persone) interviene anche Giuseppe Conte, che in una nota di Palazzo Chigi chiarisce che non c'è nessuna opzione ideologica sulle concessioni. "Quanto alla scelta pubblico/privato, nazionalizzazione/privatizzazione - si legge - il presidente del Consiglio ha chiarito che non ha ragione di essere una preventiva opzione ideologica: bisogna adoperarsi perché i beni pubblici siano amministrati nel modo più efficiente possibile, assicurando il maggior ritorno alla collettività".
Il presidente Toti si preoccupi di far rientrare in casa gli sfollati per riprendersi gli effetti personali e di dar loro un nuovo alloggio. Non faccia politica su #Genova. Autostrade sborserà il danaro, come suo dovere, ma non ricostruirà il ponte che ha fatto crollare.
— Danilo Toninelli (@DaniloToninelli) 9 settembre 2018
Intanto si è dimesso Bruno Santoro, indagato nell'inchiesta di Genova. Santoro faceva parte della commissione ispettiva nominata dallo stesso Toninelli per stabilire le cause del crollo del ponte Morandi. Il ministro oggi annuncia l'avvio di una mappatura delle criticità nelle infrastrutture di tutta Italia per intervenire dove serve: "Penso ad esempio allo stato in cui si trovano la A24 e la A25".
Santoro ha rassegnato "spontaneamente" le proprie dimissioni, si legge in una nota del Mit. "Il ministero, ringraziandolo per la sensibilità e la professionalità dimostrate, precisa che appena dal 23 marzo scorso Santoro è dirigente della Divisione 1 (Vigilanza tecnica e operativa della rete autostradale in concessione) della Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali. E che presso tale divisione egli non ebbe competenza alcuna sul progetto di manutenzione straordinaria presentato da Autostrade per il Ponte Morandi. In relazione, poi, alle cosiddette 'consulenze' per Aspi, si fa notare che i collaudi delle opere in concessione vengono regolarmente effettuati dalle strutture del concedente a spese del concessionario. E si conferma che gli incarichi dell'ingegner Santoro sono stati debitamente autorizzati anni fa dall'amministrazione, all'epoca in cui Santoro era in servizio presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici".
C’è un sistema di potere che ha difeso a spada tratta Atlantia e i Benetton dopo il crollo del ponte Morandi. Un intreccio di relazioni che attraversa Cda e collegi sindacali e che ci restituisce l’immagine nitida... https://t.co/lGiTMLIXdb
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 9 settembre 2018
La procura di Genova ha dato il via libera alle operazioni di installazione dei sensori per il monitoraggio dei due tronconi del ponte rimasti in piedi dopo il collasso della campata centrale. Il nulla osta da parte della procura, contenuto in un documento inviato alla struttura del Commissario per l'emergenza, era un passaggio indispensabile per far partire i lavori, visto che l'area era posta a sequestro.