"La necessità di investire sulla cultura, sulla formazione, per prendere coscienza di ciò che è stato in un contesto generale in cui i toni sono sempre troppo alti e le parole possono produrre e generare violenza. Questo anche a causa dei mezzi d'informazione che spesso fomentano l'odio". La presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, nell'ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali, esprime telefonicamente all'Agi la sua preoccupazione e quella della sua comunità sulla situazione attuale nel mondo e nel nostro Paese in particolare.
Partendo dal messaggio della senatrice Liliana Segre - che ha detto che ciò che le fa paura è l'indifferenza, quella degli italiani che nel '38 quando furono promulgate le leggi razziali e quella degli italiani di oggi - Ruth Dureghello sottolinea che "è un monito importante per ricordare ciò che accadde. Le leggi razziali, che io chiamo razziste - aggiunge - non furono un fulmine a ciel sereno: c'era una strategia chiara di eliminare gli ebrei italiani. Mussolini lo fece con una propaganda massiccia, usando strumenti politici e non, nell'indifferenza quasi totale degli italiani. Solo pochi giusti arrivarono anche a sacrificare la loro vita per salvare ebrei". La presidente della comunità ebraica di Roma sottolinea ancora che l'ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali "rappresenta un momento per riflettere sulla situazione attuale, sull'importanza dei mezzi d'informazione e su quanto abbiano influenza nel fomentare odio, la recrudescenza di populismi o favorire climi totalitari come sta accadendo nell'Est Europa dove ebrei sono nuovamente considerati nemici".
A giudizio di Ruth Dureghello, sull'anniversario delle vergognose leggi razziali c'è "un'attenzione adeguata" anche perché "mai come quest'anno, anche su impulso del presidente Mattarella, sono stati creati dalle varie istituzioni momenti di riflessione. Anche se non si fa mai abbastanza - aggiunge - è evidente. Per questo ritengo che investire sulla cultura del Paese sia fondamentale perché vi sia una garanzia per il futuro". Anche per questo motivo, per preservare la memoria e per fare un'operazione culturale e storica, la comunità ebraica inaugurerà una mostra il prossimo 13 settembre sulla vita degli ebrei romani discriminati.