“Sono arrivato in un ministro in cui non ci sono ingegneri, ci sono solo amministrativi e impiegati”. Lo ha detto il ministro delle delle infrastrutture, Danilo Toninelli, in un'intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei.
Toninelli ha poi rivelato alcuni particolari del prossimo decreto per la messa in sicurezza delle infrastrutture in Italia: “Lo Stato deve sapere, attraverso una banca dati centrale che sarà costituita nel decreto, lo stato di salute delle nostre infrastrutture perché al momento non lo sappiamo. Tutto questo non è stato fatto prima perché in gioco c'erano tanti interessi e un sistema di potere imprenditoriale. Il decreto è veramente una cosa importante. Penso che in due settimane o al massimo a fine mese potrebbe approdare in Consiglio dei ministri e poi in Aula”.
“Al suo interno – ha aggiunto Toninelli - ci sarà anche la costituzione di un'agenzia pubblica indipendente per il controllo dei concessionari e per le ispezioni con ingegneri pubblici. La struttura che deve gestire la sorveglianza delle infrastrutture attraverso delle ispezioni avrebbe dovuto avere 250 elementi, tutti ingegneri specializzati, ne ha invece 118 di cui la metà sono impiegati. Questo è lo Stato che ci hanno lasciato gli esperti della politica. In questa agenzia metteremo tanti ingegneri a controllare finalmente chi si è appropriato della cosa pubblica grazie a un regalo della vecchia politica”.
Toninelli è infine tornato sul crollo del ponte Morandi: “Chi doveva tenere in piedi, per permettere agli automobilisti di passare in serenità e in sicurezza, un' autostrada e in particolare il ponte Morandi l'ha fatto crollare. Non serve una laurea in giurisprudenza o una specializzazione in chissà quale branca del diritto per capire che il responsabile è Autostrade per l'Italia e in termini risarcitori, neanche in termini contrattuali, è Autostrade che deve risarcire. Ma siccome il Governo è cambiato e il cambiamento è arrivato ed è serio, non retorico è ovvio che loro devono mettere i soldi perché loro hanno fatto crollare il ponte per assenza di manutenzione, per trascuratezza perchè pensavano ai profitti e non alla sicurezza”.
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“Non gli permetteremo mai – ha concluso Toninelli - di gestire la progettazione, la costruzione e i collaudi ma ci sarà il team e il sigillo dello Stato. Abbiamo fior di società pubbliche che hanno competenze e professionalità. Metteremo il timbro dello Stato che finalmente non appalta o regala a questi soggetti privati che in realtà sono più dei prenditori che imprenditori”.