Alla fine in Aula non c'è stato il numero legale ma l'Assemblea Capitolina, dopo quasi un mese di ferie, avrebbe dovuto oggi riprendere le attività con la discussione della delibera, destinata a sollevare polemiche, sulle linee guida in materia di pedaggio veicolare per l'accesso al centro storico cittadino: il cosiddetto 'congestion charge' o 'ecopass'. Un testo, proposto dal gruppo M5s, di cui si discute da tempo e che ha scatenato le critiche delle opposizioni, in testa il gruppo Pd capitolino, che con diversi esponenti parla di un nuovo "balzello" che "colpisce le periferie".
Ma come funzionerebbe il nuovo sistema di accesso a pagamento al centro storico? Oggi l'ingresso di automobili e bus all'area centrale della città e in alcuni quartieri della movida è regolato da una serie di Zone a Traffico Limitato, con sistemi di abbonamento per l'accesso. Il nuovo sistema, che eredita i 21 punti di accesso della attuale Ztl Vam, prevede una serie di misure per diminuire il numero dei veicoli che accederanno al centro storico. Il testo della delibera, che diventerà operativa solamente a fine 2020 dopo una sperimentazione, non fissa alcuna quantificazione economica del pedaggio da pagare. Un elemento che verrà stabilito solamente in una seconda fase.
La delibera che approda in Aula parla di tre misure, per inibire "l'accesso dei veicoli maggiormente inquinanti", per "favorire lo spostamento di un minimo di 3 soggetti con il medesimo veicolo" e di "agevolazioni per veicoli a trazione elettrica, ibrida e per disabili". Ogni auto disporrà di un numero di accessi gratuiti, ancora da stabilire, si parla di una cifra che oscilla tra 50 e 150 ingressi annui. Una cifra che garantirebbe, ad esempio, a gruppi di 3 persone che si recano quotidianamente in centro per lavoro di non dover pagare nulla utilizzando le loro vetture a rotazione. Si pagherà un importo ancora da stabilire per ciascun ingresso una volta esauriti gli accessi gratuiti.
"Non è una misura per fare cassa, ma un provvedimento per favorire forme di mobilità sostenibile", spiega Enrico Stefano, presidente della Commissione Mobilità e relatore della delibera. Il consigliere M5s sottolinea che "ogni euro guadagnato con il 'congestion charge' verrà reinvestito in trasporto pubblico. Sulla cifra per ogni accesso non abbiamo ancora deciso"