"La memoria è vita che si coltiva ogni giorno", amava ripetere Rita Borsellino, morta oggi a 73 anni, dopo avere combattuto a lungo un grave male. Una malattia che non gli aveva impedito di presentarsi anche questo 19 luglio in via D'Amelio, per rilanciare quel messaggio e richiamare tutti al dovere della verità 26 anni dopo la strage in cui furono trucidati il fratello Paolo e gli agenti della scorta.
Da quel momento, suo malgrado, lei timidissima, divenne determinata testimone della lezione del fratello e della domanda di verità e giustizia, contro la mafia e i silenzi di Stato.
Nata a Palermo il 2 giugno 1945, ha svolto la professione di farmacista nella sua città. Sposata e madre di tre figli. Dal 19 luglio 1992, dopo la morte del fratello Paolo, ha svolto un'intensa attività di sensibilizzazione nelle scuole con studenti, docenti e genitori sui temi della legalità e dell'impegno civile.
Numerosi gli incontri anche all'estero: nel 1994 a Parigi sulle donne in lotta convocato dalle madri argentine di Plaza de Mayo; nel 1995 all'Università di Heidelberg in Germania, organizzato dall'Istituto per la Cultura italiana; nel 1996 all'Università di Passau, sempre in Germania, organizzato dalla Cattedra di Antropologia per gli studenti della Facoltà di Giurisprudenza.
Nel 2000 ha partecipato al workshop sul ruolo delle donne nei percorsi di pace nell'ambito della Conferenza di Pace dell'Aia, mentre nel 2002 è stata invitata al convegno internazionale per la Pace, organizzato a Palermo dalla Comunità di Sant'Egidio.
Dal 1995 al 2005, chiamata da don Ciotti, è stata vicepresidente di Libera, associazione, nomi e numeri contro le mafie, un coordinamento di oltre mille tra gruppi e associazioni nazionali e locali per la diffusione della legalità e l'uso sociale dei beni confiscati ai mafiosi.
Insieme all' Arci, Libera ed Avviso pubblico ha dato vita alla Carovana antimafie.
Dal 1997 è stata presidente onorario di Farmacia Donna Internazionale, dal 1998, vicepresidente dell'Istituto per il rinascimento siciliano, associazione educativo-culturale per la diffusione dei valori della legalità a livello internazionale; dal 1999 presidente onorario dell'Associazione Piera Cutino, per la guarigione dalla talassemia. Nell'agosto 2004 alla manifestazione La notte delle stelle le è stato assegnato il Premio San Lorenzo per l'impegno civile. A testimoniare il serrato impegno nel Paese, le cittadinanze onorarie di Offanengo, Massa Lombarda, Crevalcore, Vittoria, l'onorificenza civica di Sesto San Giovanni e della Provincia di Firenze.
Ha ricevuto numerosi premi fra cui Non solo chiacchiere conferitole dai detenuti del carcere di Rebibbia.
Nel 2006 è stata la prima donna siciliana candidata alla presidenza della Regione siciliana per il centrosinistra, ottenendo il risultato più alto mai avuto dalla coalizione con un milione centomila voti, 300 mila in meno di Totò Cuffaro. Nel 2007 ha fondato il movimento politico-associativo Un'altra Storia.
Nel 2009 è stata eletta al Parlamento europeo da indipendente del Partito democratico con ben 229.981 voti. Nel corso della legislatura è stata membro effettivo della Commissione parlamentare Libe (Libertà civili, giustizia e affari interni). Dal 2012 membro della Commissione parlamentare speciale Crim (Criminalità organizzata, corruzione e riciclaggio di denaro). Dal 2015 era presidente del Centro studi "Paolo Borsellino".