Un paio di pollai assaltati, sindaci che raccomandano di tenere i cani al guinzaglio e fare attenzione nei boschi, e testimoni sicuri che sì, quel "verso strozzato e raggelante è proprio quello del puma, l'abbiamo confrontato su internet", come riporta il quotidiano 'La Provincia di Como'. E c'è anche un video, pubblicato dai media locali e ritenuto "attendibile" dalle autorità, che mostra il felino magro e felpato protagonista di decine di avvistamenti nelle selve e negli orti in alcuni paesi non lontani dalla città del lago. Il primo risale a circa un mese fa, a Vighizzolo di Cantù, l'ultimo, di poche ore fa, ad Andrate di Fino, nell'orto di un pensionato 79enne.
"Le caratteristiche morfologiche fanno pensare a un puma - spiega all'Agi il Comandante della Polizia Provinciale Marco Testa - quello che non convince tanto è la dimensione limitata, ma esistono diverse sottospecie di puma oppure potrebbe anche trattarsi di un incrocio, come va di moda ultimamente per i felini. Non è invece un caracal, come ipotizzato da qualche veterinario, perché ha una coda lunga, portata a sciabola, tipica del puma, mentre il caracal ce l'ha piccola". Come può essere finito nei boschi lombardi? "Difficile che qualcuno che lo abbia allevato sia stato poi autore dell'abbandono, di solito ci si affeziona all'animale - risponde Testa, i cui agenti hanno avuto più di un incontro ravvicinato col felino, senza riuscire a catturarlo - ed è anche strano che si adatti allo stato selvatico, se è stato allevato. In ogni caso, qui da solo non può esserci arrivato, in Europa il puma non c'è, non ha nulla a che vedere col nostro ambiente, è originario dell'America".
Nessun pericolo per le persone
Nessun pericolo per le persone, assicura Testa, anche se la popolazione è spaventata, tanto che sempre 'La Provincia' riporta che le mamme coi passeggini non passano più in una strada di Andrate di Fino dove è stata segnalata la presenza del felino. "Può essere invece pericoloso per i cagnolini, se non tenuti al guinzaglio, e in generale per i piccoli animali lasciati liberi - chiarisce Testa - Nei giorni scorsi, c'è stato riferito di un caso di aggressione ai danni di due cani di guardia in gabbia a Senna Comasco, rimasti feriti. Non siamo sicuri sia stato lui, ma chi ha colpito ha strappato molto pelo, ed è tipico della sferzata repentina del puma".
Difficile riuscire ad acchiapparlo, anche perché agisce soprattutto di notte ed è molto scaltro ed abile a intrufolarsi nella boscaglia. "Impensabile fare delle battute - dice Testa - stiamo provando ad agire con le foto-trappole, che stiamo usando anche per un branco di lupi avvistati in Alto Lago, e le trappole. E' un animale di cui sappiamo poco, per noi è un rebus: da queste parti siamo abituati a cinghiali e volpi". Se dovesse essere catturato, per il puma sarebbe la fine della libertà.
"E' un animale che non può vivere libero. Potrebbe essere confinato in un giardino zoologico o in strutture specializzate regionali, ma non è per niente scontato che riusciremo a prenderlo. A Cremona successe una cosa analoga qualche anno fa, si cercò per molto tempo un puma, ma alla fine non se n'è saputo più nulla". Il sindaco di Casnate con Bernate, Fabio Bulgheroni, che ha rinviato le ferie anche in attesa degli sviluppi del caso, fa un appello: "Se qualcuno ha allevato questo animale in cattività si faccia avanti, almeno sappiamo di cosa si tratta. Io non sono sicuro che sia un puma, a me sembra una grossa volpe, so peraltro che nei nostri boschi risiede da tempo una volpe. Ringrazio i carabinieri, il Corpo Forestale e la Polizia Provinciale che stanno facendo tutto quello che possono, ora è importante tranquillizzare tutti, io ho smesso anche di fare post su Facebook sul tema, ero arrivato ad avere fino a 20mila contatti. Credo che molti degli avvistamenti siano frutto della fantasia e più se ne parla più questo animale diventa grande".