Vedere Milena Gabanelli, un monumento del giornalismo italiano, duellare con la tastiera su Facebook è una cosa piuttosto inusuale. Dalla redazione di Report, in 20 anni, si è trovata più volte a dover affrontare argomenti spinosi e a doverne subire poi le conseguenze, come qualsiasi altro giornalista d’inchiesta, ma stavolta la cronista, oggi firma del Corriere della Sera, viene attaccata per un post che col giornalismo ha a che fare poco o niente. Al centro della disputa social un piatto, un antipasto, anzi, per essere più corretti un amuse-bouche, che per chi non fosse avvezzo alla frequentazione di ristoranti di un certo livello, sono una serie di mini porzioni di benvenuto offerte dallo chef.
Il testo del post, pubblicato sull’account del suo Dataroom, il format di data-journalism che conduce al Corriere, accompagnato dalla foto di un piatto bianco sul quale si vedono distesi tre assaggi di una pietanza non bene identificata, lascia ben poco all’interpretazione filologica “NULLA DI PESANTE Questo è un antipasto. Non so cosa ho mangiato perché non sono riuscita a sentire il sapore (merluzzo mantecato c'era scritto). Ma questi chef...?!”, rincarando la dose in un commento “ero ospite. Comunque il ristorante è piuttosto caro ed i tavoli tutti occupati. Significa che le persone gradiscono questa lieve forma di masochismo...” con faccetta sorridente finale.
Come le è stato fatto notare, anche qui senza mezze misure, in puro stile facebookiano, il giudizio della giornalista appare piuttosto superficiale e riapre un dibattito sulla cucina italiana che nemmeno una manciata di edizioni di Masterchef sono riusciti a chiarire: la cucina gourmet, una modalità di operare nel settore gastronomico che la maggioranza degli italiani proprio non sopporta; e la Gabanelli, che in un altro commento rivela solo di aver avuto la voglia di farsi “per una volta” due risate, con questo post sembra proprio voler dare di gomito a quella fetta di italici utenti legati vita natural durante alla carbonara comelafamammà, incapaci di accettare qualsiasi variazione al patrimonio gastronomico del nostro paese. Incapaci di accettare che un piatto può anche essere risultato di una vera e propria ricerca a metà strada tra la scienza e l’arte, e che questa ricerca porta a risultati straordinari che per essere mantenuti tali necessitano di essere pagati di più, come tutte le cose migliori della vita.
Un’abitudine, tra l’altro, esclusivamente italiana quella di attaccare gli chef di alta scuola. Chef come Aurora Mazzucchelli, che ospitava proprio nel suo Marconi di Bologna (una stella Michelin) la Gabanelli. In un immaginario sensato due eccellenze italiane nei rispettivi campi che si incontrano; due donne, soprattutto, che riescono a imporsi in due campi dove predomina anacronisticamente il testosterone. Ma così non è andata, la ricerca di una chef eccezionale come la Mazzucchelli non ha smosso il palato della Gabanelli che, come fanno notare molti utenti, alla fine non riferisce nemmeno se il piatto, così come tutto il resto del pasto, fosse stato o meno di suo gradimento.
Anche la rivista Gambero Rosso con un lungo articolo a firma Massimiliano Tonelli intitolato, appunto, “L'assurdo post di Milena Gabanelli contro gli chef”, va all’attacco della giornalista “In un attimo il contenuto si trasforma nello sfogatoio e nello sciocchezzaio digitale di tutti i luoghi comuni e i pregiudizi possibili e immaginabili contro gli chef, contro la cucina di ricerca, contro i ristoranti gastronomici. […] È infatti una fake news che gli chef facciano mangiare poco i loro clienti facendoli spendere troppo, è una fake news che sedersi ai ristoranti di alto livello sia una tortura, è una fake news che assaggiando un piatto di una grande chef come Aurora Mazzucchelli non si riesca a sentire il sapore a causa della scarsa quantità di cibo”.
Siamo convinti che da giornalista intelligente quale è, @M_gabanelli di @DataroomCorsera si scuserà con la chef che ha scioccamente svillaneggiato. Qui spieghiamo perché: https://t.co/HiLujkPvSu
— Gambero Rosso (@ilGamberoRosso) 12 agosto 2018
Insomma, se la Gabanelli voleva farsi due risate, lo spunto gastronomico non è sembrato il più adatto. Il suo senso dell’humor non è piaciuto poi questo granché. D’altra parte per gli italiani la tavola è un luogo sacro, un sentiero da intraprendere con estrema cautela.