Caldo torrido, siccità, roghi che iniziano a luglio e finiranno a settembre. La Terra rischia qualcosa di più di un colpo di calore. La California, dove sono andati in fumo mille chilometri quadrati di territorio, sta vivendo sulla propria pelle l’incubo degli effetti del surriscaldamento. Ma non è l’unica e, soprattutto, potrebbe non essere l’ultima. Anche perché gli scienziati ci avvertono: arrestare o anche solo rallentare l’aumento della temperatura è molto più difficile del previsto.
L’incendio più lungo
Potrebbe andare avanti fino agli inizi di settembre il maxi incendio che sta devastando il nord della California, il più grande nella storia dello Stato americano. È la previsione del dipartimento di protezione locale, che sta combattendo il 'Mendocino Complex Fire', che finora ha mandato in fumo 292.692 acri (oltre mille chilometri quadrati) di terreno. Scoppiato il 27 luglio a nord-ovest di Sacramento, l'incendio sta impegnando lo sforzo ingente di pompieri che combattono per contenerlo e soffocarlo: al momento ci sono riusciti solo per il 34%, dopo che ha distrutto 143 strutture, di cui 75 residenziali.
Brucia anche l’Europa
Cronaca di queste settimane: la Grecia è appena stata sconvolta dagli spaventosi incendi che hanno investito l’Attica, provocando la morte decine di persone, e danni in calcolabili all’economia ellenica. In Italia l’ipotesi di una catastrofe di queste proporzioni sembra essere meno concreta, ma il caldo torrido di questo mese non può che aumentare le possibilità che si sviluppino dei roghi. Alla fine di luglio, nelle stesse ore in cui in Grecia si scatenava l’inferno, anche la Svezia ha sperimentato un’emergenza del genere, con 11 roghi che si sono sviluppati oltre il Circolo Polare Artico in cui sono andati distrutti centinaia di ettari di conifere.
In Portogallo oltre 40 persone sono rimaste ferite nei giorni scorsi alla periferia di Monchique, una cittadina a 250 chilometri a sud di Lisbona. Nello stesso lasso di tempo un incendio di vaste proporzioni ha fatto almeno 12 feriti a Siegburg, tra Bonn e Colonia. Almeno sei edifici sono andati distrutti, e due pesantemente danneggiati.
Farà sempre più caldo
È uscito in questi giorni un rapporto molto allarmante redatto dal Resilience Centre di Stoccolma. Sostiene che l’emissione dei gas e dell’anidride carbonica da parte dell’uomo è tale per cui sarò praticamente impossibile arrestare, per non dire far recedere, l’aumento della temperatura mondiale. Le proiezioni dei ricercatori parlano di un aumento delle temperature di 4-5 gradi rispetto all’epoca preindustriale.
Si rischia un effetto domino per cui salteranno una serie di delicati equilibri ambientali, il più visto dei quali sarà lo scioglimento dei ghiacci, con il conseguente aumento del livello dei mari e le onde che, lentamente ma inesorabilmente, inghiottiranno tutto ciò che si trova a meno di 50 metri sopra l’attuale livello delle acque. Questo non salverà da periodi di terribili siccità o dal un tempo meteorologico che sarà sempre più simile a quello tropicale, con fenomeni estremi e danni incalcolabili per tutta la struttura economica del Pianeta, a cominciare dall’agricoltura. Migrazioni di massa in aumento, scarsità di approvvigionamenti idrici, possibili guerre. Tutto questo sintetizzabile in una formula di due parole: Effetto Serra.