"A nome della Chiesa italiana" il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, ha voluto esprimere "lo sgomento per i 16 giovani africani vittime in due giorni di incidenti su furgoni senza freni e senza garanzie, e lo sdegno per le disumane condizioni in cui vivono. Tutti - ha scandito il cardinale in una conferenza stampa - sottopagati, tanti pagati al nero. Tutti giovani che pur pagati pochissimo destinavano i loro risparmi alle famiglie in Africa, perché lì sono ancora più poveri. Questi ragazzi - ha aggiunto Bassetti con voce commossa - non possono vivere in tuguri come topi. Per loro si stanno muovendo le istituzioni, a cominciare dal presidente del Consiglio".
Il cardinale Bassetti ha parlato anche dell'incidente a Borgo Panigale. "Non posso - ha detto - non esprimere anche una partecipazione alla tragedia di Bologna. Tutte le nostre strade sono piene di traffico perché tutti si muovono in questi giorni. Ma è prudente che circolino certe autocisterne che sono autentiche bombe? Servono accorgimenti per garantire la vita delle persone. Si è fatto il possibile per evitare queste tragedie?".
"Il popolo italiano nella sua totalità non è razzista. La gente è terribilmente impaurita per quello che vede, non si sente protetta", aveva detto Bassetti a margine della conferenza stampa sull'incontro di Papa Francesco con 70 mila giovani italiani sabato e domenica. "La paura - ha osservato - ti chiude, non ti porta ad accogliere ma a difenderti". Secondo Bassetti, "i problemi vanno risolti, non bisogna essere faciloni. Come chiesa dobbiamo educare, liberare la gente dalla paura e poi cominciare un dialogo".
"Quanto alle istituzioni e a quello che fanno per arginare, non le giudico", ha precisato il presidente della Cei. "La nostra gente - ha concluso il cardinale Bassetti - va liberata dalla paura che porta a difenderti, a vedere l'altro come un ostacolo, un nemico", invece della "comune umanita' che ci affratella tutti, razze diverse. Ma l'umanità è bella perché varia, e l'altro non è una difficoltà ma un valore, una risorsa: dobbiamo educare le nuove generazioni a vedere l'altro come una risorsa".