Tra i monti della Barbagia c’è un piccolo paese che si chiama Ollolai. Come tanti altri piccoli centri dell’entroterra sardo sta combattendo una vera battaglia per la sopravvivenza. In cinquant’anni metà dei suoi abitanti ha deciso di lasciare la propria abitazione in cerca di fortuna e di nuove opportunità. Oggi i residenti sono appena 1.300 mentre aumentano, di contro, le case abbandonate. Si tratta di quasi duecento case storiche, in pietra, che attendono qualcuno che abbia interesse a rimetterle in sesto.
Case a un euro
Le parole del Sindaco, Efisio Arbau, sono arrivate persino alla CNN. “Vantiamo origini preistoriche. La mia crociata è quella di preservare le nostre tradizioni dall’oblio ed evitare che cadano nel dimenticatoio”. La soluzione è semplice. Chi non ha intenzione di ristrutturare la propria abitazione, anche usando contributi che vanno dal 20 al 60% in base all’intervento, può cederla al Comune che provvede a inserirla nel circuito delle case a un euro. L’unica condizione posta ai nuovi acquirenti è quella di un impegno, lungo tre anni, che prevede oltre alla ristrutturazione dell’immobile, il suo futuro utilizzo. Il totale di una ristrutturazione, secondo le stime, ammonterebbe a una cifra intorno ai 20mila euro.
Il progetto che piace agli olandesi
L’iniziativa di Ollolai è partita da diversi mesi ma ha già registrato tre casi di successo. Un risultato che è valso anche l’interesse di diversi media stranieri. Nelle viuzze del paese, la scorsa estate, non era inusuale imbattersi in turisti olandesi attratti dall’iniziativa del Comune. Tutto grazie a un servizio effettuato lo scorso giugno da Eveline Rethmeier, giornalista dell’emittente nazionale Rtl Nieuws: “Prima di venire ho contattato tutti i sindaci che nello stivale, hanno lanciato l’idea di queste case a un euro. Ma in quasi nessuno il progetto è diventato concreto. Solo qui le cose stanno andando diversamente”. (La Nuova Sardegna).
Le case di Ollolai
Il paese prende il nome da un antico grido di battaglia ed è immerso nella natura più selvaggia e incontaminata. Quella più autentica che oggi corre un vero pericolo d’estinzione. Per dare nuova vita alla città, Arbau è partito contattando gli ex proprietari delle case.
Per lo più pastori, contadini e artigiani: “Quelli che stiamo recuperando sono vecchi edifici costruiti con le rocce di granito grigio presenti nel territorio”. Edifici che hanno bisogno di trovare nuova vita e che secondo, la CNN, hanno già moltissime richieste. “Più di 100, da tutto il mondo ”. Persino dalla Russia e dall’Australia. Basterà per combattere il fenomeno dello spopolamento?