Francesco Bellomo si difende in tv e rilancia: nel chiedere alle studentesse di andare a lezione in minigonna e tacchi vertiginosi non c'era nulla di male. L'ex giudice del Consiglio di Stato, finito nella bufera per il metodo di insegnamento adottato nel suo corso di preparazione all'esame in magistratura, ha raccontato a Porta a Porta la sua versione dei fatti e la sua visione delle cose. Ecco cosa ha detto.
La batosta
A proposito della sua destituzione: "Il Consiglio di Stato ha censurato le mie idee e la censura alle idee, la destituzione per una censura alle idee, non è un bel segnale. Ho fiducia nei miei colleghi" ma "hanno prima deciso e poi motivato". E' "stato commesso un errore. E' un caso anche da Corte europea".
Vita privata e pubbliche virtù
A proposito del suo comportamento: "Non mi sono comportato in modo disonorevole nella vita privata. Si è licenziati perché si lavora male. Non è il mio caso. Io non ho fatto danni ai cittadini"
La scienza del'amore
A proposito della rivista 'Diritto e Scienza' nella quale si parla di amore e sesso, che con la magistratura sembrano avere poco a che fare. "Dall'inizio alla fine vi si trovano solo ragionamenti scientifici anche se su oggetti inusuali. In una fase ristretta della mia vita e della mia ricerca mi sono occupato dell'amore. Il sapere scientifico vale in qualunque campo dell'attività umana e lo sviluppo del ragionamento è la cosa piu importante per vincere il concorso in magistratura".
Chi è
Francesco Bellomo, 47 anni, è il terzo giudice destituito dal Consiglio di Stato in 100 anni di storia. A travolgerlo è stato lo scandalo legato ai contratti con clausole su minigonne e tacchi a spillo fatti firmare alle sue allieve dei corsi di preparazione al concorso in magistratura.
Minigonne e tacchi a spillo
A proposito del codice di comportamento e il look sexy imposto alle borsiste dei suoi corsi: "Non li ritengo inappropriati e in ogni caso, chi non li condivideva poteva comunque diventare borsista".
Il futuro
Nonostante sia stato destituito dal Consiglio di Stato, Bellomo, da privato cittadino, continua ad insegnare ma la rivista e le borse di studio non ci sono più. "Sarà curioso vedere se la percentuale di successo (al concorso) dovesse scendere. Allora dovremmo dire che il merito era del mio metodo di insegnamento".