“La nostra è una guerra contro le fake news. Stanno danneggiando la democrazia in Italia”. Otto hacker che dicono di essere stati parte del nucleo originario di Anonymous hanno rivendicato ad Agi l’hackeraggio alla rete di bot del 10 gennaio scorso. “La vostra intelligence è patetica. Non esiste un team che difenda il vostro Paese e la vostra democrazia dai pericoli che arrivano dai social network. Vigileremo sulle vostre elezioni”. Il gruppo ha comunicato con Agi attraverso l'account @ItalyFakeBotWar, uno degli account bot attivati, ma modificato.
Per far sapere ai social della loro presenza, hanno fatto rilanciare da una rete di bot che sostengono aver rubato a Isaydata, una società sospettata di essere dietro una rete di fake account di Twitter, migliaia di tweet che la indicherebbero uno strumento della propaganda politica in Italia. “Isaydata faceva solo stupidi retweet”, scrivono gli hacker, “Ma il fatto è che”, sono certi gli hacker, “avevano costruito una netbot per offrire questo servizio ai politici”. Il Fatto Quotidiano scrive che hanno curato la comunicazione di Ignazio Marino e Gianni Cuperlo.
you've been exposed by #OperationFakeBot @isaydata @isayweb creating a #Fake users #NetBot for political propaganda in #Italy We've hacked 947 of 2500 of your accounts #FakeBots @Agenzia_Ansa @Agenzia_Italia @fattoquotidiano @DeBortoliF @DavidPuente @LaStampa @petergomezblog
— ITALY #OperationFakeBot (@ItalyFakeBotWar) 10 gennaio 2018
Ma il rischio fake news e bot, dicono gli hacker, riguarda quasi tutti i principali partiti politici italiani: “Il Movimento 5 stelle ha organizzato una rete [di propaganda], ed è molto valida. Ha un modello che fa in modo che nulla sia riconducibile a loro. La Lega nord sarà aiutata da un team esterno di Sputnik e Russian Today, legato al team del generale russo Gerasimov. Lui è un genio, ha capito bene come destabilizzare le elezioni e l’integrità dell’Europa. La Lega e altri gruppi di destra avranno il loro appoggio. Quindi è guerra”.
Valery Gerasimov è un generale russo, un articolo piuttosto famoso di Military Review lo definì la mente dietro la strategia di Putin per creare il caos in Europa attraverso la propaganda e la disinformazione sui social, amplificata da falsi account.
“Noi siamo intervenuti solo da poco”, continuano gli hacker, “nei prossimi mesi controlleremo le elezioni in Italia e attaccheremo chi cerca di manipolare la gente visto che il vostro governo non è capace di fare nulla contro la disinformazione”.
Otto 'controllori' dei social, perché, dicono “la democrazia è scegliere senza pregiudizi percettivi. Senza false promesse. In questo momento i gruppi neofascisti grazie ai social network stanno tornando molto forti. Il vostro problema principale è l’ingerenza degli stati stranieri sulle prossime elezioni. Il secondo è l’ignoranza del governo che non ha capito la portata del problema”.
Agi ha chiesto agli hacker delle prove che anche altre reti bot legate a partiti politici siano attive in Italia, ma nessuna prova è stata fornita. Mentre la prova che siano stati loro ad attivare la rete di bot che dicono essere di Isaydata è stata fornita pubblicamente.
#operationfakebot funny game
— Arcangelo Rociola (@arcangeloroc) 10 gennaio 2018