Da oggi, primo gennaio 2018, aumentano le tariffe di pedaggio autostradale, un rincaro accolto da un disappunto bipartisan e dall'ira delle associazioni dei consumatori. L'incremento medio del pedaggio per i veicoli sull'intera rete autostradale, calcolato sulla base delle percorrenze 2016, risulta essere pari al 2,74%.
Le ragioni del ritocco
"L'aggiornamento annuale delle tariffe deriva dall'applicazione di quanto contrattualmente previsto dalle Convenzioni Uniche stipulate dal 2007 in attuazione della legge di riforma del settore n. 296/2006 unitamente alle Delibere Cipe del 2007 e del 2013 che hanno stabilito le formule tariffarie e criteri di calcolo. La successione delle norme e degli Atti convenzionali ha dato luogo a diversi regimi tariffari che tengono conto, pur con diverse modalità, dei parametri legati all'inflazione (programmata o reale), alla qualità, al recupero della produttività nonché agli investimenti in beni devolvibili effettuati", spiega Autostrade per l'Italia, "in particolare per quanto attiene la spesa per investimenti, sono stati considerati gli importi sostenuti dalle società nel periodo compreso tra il 1 ottobre 2016 ed il 30 settembre 2017, pari a 755,916 milioni di euro di cui 487,691 milioni di euro sono stati riconosciuti ai fini della remunerazione. La differenza, pari a 268,225 milioni di euro non genera alcun incremento ai sensi delle vigenti pattuizioni convenzionali. Sulla base del quadro regolamentare vigente, ed a seguito delle verifiche istruttorie poste in essere, sono stati firmati, quindi, i Decreti Interministeriali di concerto tra il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministro dell'Economia e delle Finanze".
In particolare sono interessate dall'aggiornamento ventitrè Concessionarie autostradali oltre alle tre (T.E.E.M, Pedemontana Lombarda e Bre.Be.Mi.) il cui concedente è la Concessioni Autostrade Lombarde (CAL) spa.
Questi gli adeguamenti riconosciuti:
- Asti-Cuneo spa 0,00%
- ATIVA spa 1,72%
- Autostrade per l'Italia S.p.A. 1,51%
- Autostrada del Brennero spa 1,67%
- Autovie Venete spa 1,88%
- Brescia-Padova spa 2,08%
- Consorzio Autostrade Siciliane 0,00%
- CAV spa 0,32%
- Centro Padane Spa 0,00%
- Autocamionale della Cisa Spa 0,00%
- Autostrada dei Fiori Spa 0,98%
- Milano Serravalle Milano Tangenziali spa 13,91%
- Tangenziale di Napoli spa 4,31%
- RAV spa 52,69%
- SALT spa 2,10%
- SAT spa 1,33%
- Autostrade Meridionali (SAM) spa 5,98%
- SATAP spa Tronco A4 8,34%
- SATAP spa Tronco A21 1,67%
- SAV spa 0,00%
- SITAF spa 5,71%
- Torino - Savona spa 2,79%
- Strada dei Parchi spa 12,89%
- Bre.be.mi. 4,69%
- TEEM 2,70%
- Pedemontana Lombarda 1,70%.
Le reazioni
"Si tratta di aumenti inaccettabili. Anche se il rialzo medio dei pedaggi sulla rete autostradale è del 2,74%, ci sono incrementi bulgari. Avere rincari del 13,91%, come per la Milano Serravalle, vuol dire mandare in tilt i bilanci di quei pendolari costretti a prendere quella tratta", afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.
"Con il nuovo anno, centinaia di migliaia di pendolari lombardi che sono costretti a spostarsi con l'auto lungo l'autostrada A4 o con le altre autostrade che collegano (da Pavia, da Lodi, da Novara ecc) a Milano dovranno pagare 10 centesimi in più ad ogni barriera di ingresso o uscita da Milano. Questo significa, per chi utilizza queste autostrade ogni giorno per lavoro, circa 1 euro in più a settimana se oltrepassano una sola barriera tra andata e ritorno oppure anche 2 euro se si oltrepassa anche una seconda barriera milanese. Per la serie somaro lombardo paga e taci eccoti una nuova tassa dalla premiata ditta Governo PD. Una domanda a Renzi e Gentiloni: aumentare i pedaggi autostradali non significa aumentare le tasse?", afferma Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda e deputato della Lega.
"Se l'aumento medio dei pedaggi autostradali per il 2018 si attesta intorno al 2,70% sul territorio nazionale, è indubbio che l'aumento del 12,89% previsto per l'Autostrada dei Parchi è a dir poco paradossale", sostiene il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che chiede un urgente incontro con il Mit, il ministero guidato da Graziano Delrio. "Infatti, pur comprendendo ogni possibile variabile utile ad un riallineamento del pedaggio su tariffe più aggiornate, in questo caso - spiega Zingaretti - salta all'occhio come tale riallineamento ometta diversi fattori da valutare, fattori che nell'ambito dei servizi offerti al cittadino costituiscono elementi invece imprescindibili, a partire - per fare solo un esempio - da quello della "gradualità".
"Gli aumenti dei pedaggi autostradali sono un serio danno al Paese, e sono il frutto di politiche sbagliate e ingiuste che questo governo ha portato avanti con ostinazione". Inoltre si tratta di aumenti che "arricchiscono chi è già ricchissimo", afferma invece Lucio Malan (FI), questore del Senato, "in presenza di una inflazione allo 0,9% vediamo aumenti medi del 2,7%, con picchi a livelli stellari, come l'8,34% della Torino-Milano. Chi ci perde pesantemente sono automobilisti, consumatori e sistema Paese, chi ci guadagna sono colossi che già prima degli aumenti avevano profitti enormi e senza rischi".