Nel 2017 l'associazione Ossigeno per l'Informazione ha accertato gravi violazioni della libertà d'informazione attuate in Italia con intimidazioni, minacce, ritorsioni e abusi nei confronti di 423 giornalisti, blogger, fotoreporter, video operatori (leggi qui tutti i nomi) Quest'anno i cronisti colpiti sono undici più del 2016, e per il 25% donne. Ossigeno ha pubblicato i loro nomi e ha descritto gli attacchi ingiustificabili che hanno subito.
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La tipologia di attacco prevalente, sottolinea l'osservatorio promosso dalla FNSI e dall'Ordine dei Giornalisti sui cronisti minacciati, è stata l'avvertimento (37 per cento) seguita dalle querele infondate e altre azioni legali pretestuose (32 per cento). Altre tipologie prevalenti sono state le aggressioni fisiche (20 per cento), le azioni per ostacolare la libertà di informazione con modalità non perseguibili per legge (7 per cento) e i danneggiamenti di beni personali o aziendali (4 per cento).
Il Lazio è stata la regione italiana in cui sono state accertate più intimidazioni e ritorsioni. A Roma e dintorni sono stati 141 giornalisti e blogger colpiti, il 33 per cento dei 423 riscontrati nell'intero territorio nazionale. Nel Lazio c'è stato un incremento di 8 punti percentuali rispetto al 2016. Questa concentrazione delle intimidazioni e delle minacce nella Capitale e nelle città circostanti è stata segnalata da Ossigeno ripetutamente da maggio in poi e rappresentata in un dossier intitolato "Allarme Lazio".
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È il primo anno, dal 2013, che la percentuale degli avvertimenti supera quella delle azioni legali pretestuose. Le cifre di Ossigeno rispecchiano l'andamento delle intimidazioni e delle minacce attuate in Italia contro i giornalisti e descrivono in dettaglio il 6 per cento del fenomeno. Per avere una stima attendibile del numero di cronisti colpiti effettivamente da queste violazioni durante l'anno bisogna dunque moltiplicare per quindici il numero dei casi accertati. Moltiplicando 423 per 15 si ottiene 6435. Nel 2017, Ossigeno è stato in grado di verificare con cura 216 differenti episodi (14 meno del 2016). Il numero dei minacciati è quasi il doppio degli episodi esaminati perché in 87 di questi casi sono state prese di mira più persone.