Nadia Toffa è tornata a parlare in tv dopo il malore di due settimane fa a Trieste. In un'intervista al programma per cui lavora, Le Iene, ha esordito rassicurando tutti, e scherzando molto con l’intervistatore: “Sto bene porco cane!” ha urlato di gioia all'inizio dell'intervista. Toffa, 38 anni, ha parlato dal suo appartamento di Milano. Ha ricordato i momenti prima del malore: “Quella sera sono andata a mangiare, sono andata in camera e poi ho chiamato te che sei dietro la telecamera”, riferendosi all’intervistatore che ha ricordato che già in quella telefonata si era accorto che qualcosa non andava: “Rispondevi in ritardo alle domande, pensavo ti fossi fatta una canna” hanno scherzato. Poi Toffa ha ripreso il suo racconto.
Il ricordo della sera del malore
"Dovevo tornare a Milano, ho fatto la valigia, ho messo il cappotto. Sentivo la necessità di riposarmi, volevo rimanere in camera a dormire, poi ho pensato che non era da me, non sono abituata a riposarmi, vado sempre di fretta, corro in continuazione. Quindi sono scesa nella hall dell’albergo e ho chiamato il taxi dalla reception. Sono caduta, e poi non ricordo niente”.
Nadia Toffa è caduta colpendo con il volto a terra, e ancora porta un evidente livido sulla parte destra della faccia. “Ha cambiato tutti i colori dell’arcobaleno. Era color ciclamino, poi ha cambiato in blu, marrone”. Il ricordo successivo lo ha in ambulanza: “Sentivo la sirena dell’ambulanza, non ero mai stata in un'ambulanza, la sentivo vicina e ho capito che ero io che ero in ambulanza. Lì ho ripreso conoscenza e ho riconosciuto un collega”. “Adesso ci rido ma ci sono tante persone che si sono preoccupate e me ne rendo conto, in primis i miei genitori, se ci penso mi commuovo”.
La preghiera come conforto
“In quel momento non mi sono resa conto che ci stavo lasciando le penne. Mi ricordo che ho pregato. L’Ave Maria, il Padre Nostro e la preghiera a tutti i Santi. Non sapevo nemmeno di ricordarmela”. E ancora: “Ad un certo punto mi dicono che bisognava andare in elicottero a Milano. E siamo partiti. Quando il capitano sorvolava le città pensavo ai servizi che ho fatto nei vari posti su cui stavo volando”.
Dopo è stato il momento del ricovero al San Raffaele a Milano. “In ospedale, mi hanno ribaltato come un calzino. Stare in ospedale ti riporta un po' al succo delle cose. Non è la prima volta che vado all'ospedale perché ascolto poco i segnali del mio fisico. Ogni volta che ti ricoverano però ti riportano proprio all'essenza delle cose, rivaluti anche la fisicità, le cose basilari".
La telefonata di Berlusconi
“Un'altra cosa che mi ha stupita sono i messaggi ricevuti da parte di politici con cui ho un rapporto "conflittuale". È nel nostro mestiere da Iene battersi per tutelare diritti, parlare di salute, problematiche, difendere la gente, quindi andiamo senza paura di nessuno e affrontiamo chiunque. Sono arrivati messaggi anche di politici che ho affrontato in passato”, ha continuato Toffa, che ricorda la telefonata di Berlusconi: “Mi ha promesso un brunch, non sapevo mi conoscesse, mi ha detto che guarda Le Iene. Io pensavo stessi parlando con un suo imitatore”.
"Ho esagerato con il lavoro"
Ora Toffa, ha detto, è costretta dai medici al riposo assoluto. “Ho un marito impegnativo, si chiama le iene, è la mia vita. Quando noi parliamo di un argomento, facciamo show ma ci prendiamo carico di quell’argomento, è come se il problema fosse tuo. Ma mi devo fermare un po’. Ho ignorato i segnali di stanchezza del mio corpo e ne ho pagato le conseguenze”.