Finisce l'esilio postmortem di Vittorio Emanuele III di Savoia e della moglie Jelena Petrovic Njegos. Dopo che la salma della Regina Elena, in gran segreto, era stata traslata dal cimitero di Montpellier, in Francia, dove fu inumata il 28 novembre 1952, è arrivata al santuario di Vicoforte, nei pressi di Mondovì, nel cuneese, anche il feretro del consorte, che riposava invece ad Alessandria d'Egitto.
Un trasferimento, che, come era previsto, ha sollevato polemiche, date le responsabilità storiche di Vittorio Emanuele III nella tragica avventura bellica dell'Italia nella Seconda Guerra Mondiale. Elena aveva seguito il marito in esilio ad Alessandria e, rimasta vedova, si era trasferita in Francia per curare i gravi tumori dei quali soffriva.
"Profonda gratitudine a Mattarella"
La notizia è stata data, a traslazione avvenuta, dalla nipote Maria Gabriella con un comunicato all'agenzia France Presse: "A nome dei discendenti della coppia reale che ha vissuto i suoi 51 anni di matrimonio insieme agli italiani, nella buona e nella cattiva sorte, esprimo la più profonda gratitudine al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, che ha favorito il trasferimento in Italia". Il Quirinale in una nota ha confermato di essersi mosso "sul piano diplomatico" per il rientro delle spoglie mortali degli ex regnanti.
Vittorio Emanuele III torna in Piemonte... aereo militare a spese nostre....cattedrale... #memoriacortafuturobreve
— Alessandro Gassmann (@GassmanGassmann) 17 dicembre 2017
"Confido che il ritorno in Patria della Salma di Elena di Savoia, la Regina amata dagli italiani, concorra alla composizione della memoria nazionale nel 70esimo della morte di Vittorio Emanuele III (28 dicembre 1947) e nel Centenario della Grande Guerra", ha aggiunto Maria Gabriella. E alcuni quotidiani sostengono che proprio in quella data la salma del re potrebbe essere rimpatriata. A confermarlo a Repubblica il rettore della basilica, don Meo Bessone, che ha celebrato ieri la cerimonia per la sepoltura della regina nel santuario che, nelle intenzioni dei duchi di Savoia, avrebbe dovuto diventare il mausoleo della casata. Chissà se vi troveranno posto in futuro anche Umberto II e Maria José, che regnarono un solo mese prima della proclamazione della Repubblica e riposano nell'abbazia di Heutecombe, in Savoia.
"I re e le regine d'Italia debbono riposare al Pantheon"
Un gesto di conciliazione che non tutti gli eredi hanno apprezzato. "La mia bisnonna, l'amata regina Elena seppellita a Cuneo? Mio padre Vittorio Emanuele, capo di Casa Savoia, è rimasto sconvolto dall'iniziativa della sorella Maria Gabriella e soprattutto dai modi della traslazione della salma della regina d'Italia, in gran segreto. Ma perché?" è subito sbottato Emanuele Filiberto di Savoia, che al 'Corriere della Sera' spiega i motivi della tensione con la zia Maria Gabriella che ha preso "in autonomia" la decisione di far rientrare in Italia le spoglie. "Farla tornare adesso di nascosto, quasi fosse stata una terrorista, per noi Savoia è un insulto. La nostra battaglia è sempre stata quella di far tornare le salme degli ex re nell'unico luogo deputato alla loro sepoltura, il Pantheon a Roma. Non in una tomba qualsiasi in Piemonte".
Chi riposa al Pantheon
Il Pantheon conserva le tombe dei due primi re d'Italia, Vittorio Emanuele II e suo figlio Umberto I. La tomba di Vittorio Emanuele II si trova nella cappella centrale a destra. In realtà la destinazione della salma del re al Pantheon fu oggetto di un'accesa discussione: in molti, infatti, volevano che fosse inumata nella Basilica di Superga, luogo tradizionale di sepoltura dei Savoia. Alla fine tuttavia prevalse la volontà del presidente del Consiglio Agostino Depretis e del ministro dell'Interno Francesco Crispi.
Come sacrario di casa Savoia nel 1882 sorsero immediate le proteste per impedire che venisse inumata nel Pantheon la salma di Giuseppe Garibaldi. Esattamente sul lato opposto del Pantheon sorge la tomba di re Umberto I e della sua consorte, la regina Margherita.
Le tombe reali vengono mantenute in ordine da volontari delle organizzazioni monarchiche. Il servizio di guardia d'onore è reso dai volontari dell'Istituto nazionale per la guardia d'onore alle reali tombe del Pantheon.
Non solo Savoia, però: nel Pantheon riposano i pittori Raffaello e Carracci, l'architetto Baldassarre Peruzzi e il musicista Arcangelo Corelli.
Anche per il principe Serge di Jugoslavia, bisnipote della regina, l'ultima dimora dei reali d'Italia non può che essere il Pantheon. "Nonno Umberto II e il bisnonno Vittorio Emanuele III si rivolterebbero nella tomba", dichiara al Corriere, "i re e le regine d’Italia debbono riposare al Pantheon a Roma, e soltanto lì. È dal 1998, quando Vittorio Emanuele ed Emanuele Filiberto hanno potuto far ritorno in Italia che mi faccio portavoce di questa battaglia: i sovrani d’Italia debbono poter riposare tutti al Pantheon. E poi in famiglia le decisioni si prendono discutendo, e invece in questo caso, se i fatti stanno così, nessun altro in famiglia ne era al corrente. Mia madre, Maria Pia, con me non ne sapeva nulla, neppure zio Vittorio Emanuele e tantomeno Emanuele Filiberto con i quali ho parlato: siamo tutti contrariati da questa iniziativa".