Il mistero dei tredici piedi in Columbia Britannica. Non è un noir ma cronaca, talora perciò più bizzarra. Sulle spiagge della provincia canadese affacciata sul Pacifico, vicino alla foce del fiume Jordan nella parte meridionale di Vancouver Island, la risacca ha restituito l’altro giorno un piede sinistro. E’ il tredicesimo negli ultimi dieci anni. Anche questo come gli altri, praticamente intatto, calzava una sneaker e gli era rimasta attaccata la gamba, però completamente scarnificata con le ossa di tibia e fibula.
L’uomo che ha fatto la scoperta, tale Mike Johns, passeggiava sulla spiaggia quando il suo cane è stato attirato dal reperto. Johns ha telefonato alla polizia portando intanto coscienziosamente il piede a casa, nel timore che le onde lo ributtassero nell’Oceano o fosse preda di selvatici.
Com’è possibile che nello stesso tratto di costa, nel corso di un decennio, siano stati trovati tredici volte piedi, non altre parti anatomiche, e perché sempre in scarpe da ginnastica?
Naufragi? Tsunami? Serial killer?
Molte sono le ipotesi rimbalzate sulla stampa nordamericana dal 2007, quando cominciò il fenomeno.
C’è chi ha pensato a resti di catastrofi naturali (qualcuno addirittura congetturò sullo tsunami del 2004) o di naufragi, o che i piedi provenissero dagli aerei precipitati nell’Oceano. Altri hanno ventilato di un serial killer o sospettato del crimine organizzato. Non è mancato, è tipico di casi simili, l’intervento dell'ignoto buontempone che mette carne al fuoco: ha infilato una zampa di cane scheletrita in una scarpa e l’ha deposta sopra la battigia. C'è chi ha fatto lo stesso con ossa di pollo, come ha constatato, forse meno divertito che infastidito, il coroner della Columbia Britannica, Barb McLintock.
I tredici piedi non presentavano segni di traumi e nel tempo per otto si è stabilito il corpo di appartenenza e l'identità relativa (due, rinvenuti separatamente, appartenevano alla stessa persona); quelli non attribuiti sono tutti maschili. I resti cui è stato dato nome erano di persone che si sono uccise o sono morte in mare per cause accidentali. I piedi si sono staccati dai cadaveri, fluttuando a riva. Ma perché sempre in sneaker? Ipotesi plausibile è che il materiale di queste scarpe, leggero tuttavia durevole, preservi le estremità dalla decomposizione e funga da galleggiante.
Perché il fatto si registra con frequenza in quest’area della Columbia Britannica e non altrove? “Non ho una ragione veramente esaustiva per spiegarlo” ha riferito Andy Watson dell’ufficio del Coroner, suggerendo elementi quali le peculiarità geografiche e le maree della zona.