Un magistrato della Procura di Roma è ricoverato da ieri pomeriggio al policlinico Agostino Gemelli per una serie di fratture multiple causate da un incidente avvenuto in un ascensore del palazzo di giustizia. Per un improvviso guasto, l'ascensore è schizzato a forte velocità verso l'alto. "Quanto accaduto - si legge in una nota dell'associazione nazionale magistrati - non è purtroppo che l'ultimo e più grave episodio di malfunzionamento degli ascensori, problema che da anni affligge la cittadella giudiziaria e sembra irrisolvibile. La Giunta Anm esprime da tempo preoccupazione per le condizioni generali di sicurezza in cui magistrati, operatori giudiziari ed avvocati sono costretti quotidianamente a lavorare. Il gravissimo fatto ripropone il tema della quotidiana esposizione a pericolo per l'incolumità di quanti lavorano in Tribunale e del pubblico che ogni giorno vi accede. Chiediamo un incontro con il Presidente della Corte di Appello, il procuratore Generale, il Presidente del Tribunale ed il Procuratore per un aggiornamento sulla gestione della manutenzione degli uffici ed in generale sulle attività in corso per rafforzare la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro". Del caso ha scritto anche il quotidiano Il Tempo.
Le cause di incidenti più frequenti
Ma davvero un ascensore, oltreché cadere, può 'precipater verso l'alto? al tema degli incidenti ha dedicato una trasmissione Radio24. Leggiamo dal sito: La prima causa di incidente in ascensore? Secondo i dati di di Anacam, Associazione Nazionale Imprese di Costruzione e Manutenzione Ascensori, sarebbe il dislivello che si crea tra il pavimento della cabina e il piano di sbarco del pianerottolo. Un problema che, secondo Luca Incoronato presidente Anacam può essere eliminato con una corretta manutenzione, ma nella maggior parte dei casi c'è bisogno di un intervento di manutenzione straordinaria attraverso l'inserimento di un dispositivo che consenta di far livellare la cabina al piano. La seconda causa di incidente sarebbe invece l'urto con le porta automatiche in chiusura: «la vecchia tecnologia prevedeva che le porte si dovessero ritirare quando incontravano un ostacolo, oggi è possibile evitare l'urto attraverso l'inserimento di una barriera di fotocellule che impediscono proprio l'urto e si ritraggono ancora prima di toccare la persona».