Morire nel 2017 per una scossa di terremoto di magnitudo 4 della scala Richter è assurdo. Eppure è avvenuto a Ischia, paradiso dei vip e uno dei luoghi turistici d'Italia più conosciuti e amati al mondo. Per questo il sisma di lunedì e le sue conseguenze - crolli, crepe, due morti e una quarantina di feriti - ha avuto un'eco mediatica senza precedenti in tutto il mondo. Ischia eletta a simbolo di abusivismo e superfetazioni, malgrado i sei sindaci neghino l'evidenza. Ora, a quattro giorni dalla scossa, i tantissimi che in attesa di condoni corrono a chiedere intervento dello Stato che vada a verificare la stabilità delle strutture abusive (una ogni due abitanti).
Tremila richieste di condono a Casamicciola
Come si legge su Repubblica, A Casamicciola risiedono 8286 abitanti e sarebbero state presentate tremila richieste di condono, anche se al momento il sindaco Giovan Battista Castagna dice di non poter fornire dati precisi. Gli uffici comunali sono stati chiusi per inagibilità, perciò su mandato della Procura, che ha avviato un'indagine conoscitiva che potrebbe sfociare nell'apertura di un fascicolo per disastro colposo e omicidio colposo plurimo, i militari dell'arma e i vigilid el fuoco sono entrati in municipio per individuare documentazione utili a ricostruire eventuali responsabilità per il danneggiamento del crollo di edifici per la scossa tellurica di lunedì. All'attenzione degli inquirenti, richieste di sanatorie, planimetrie, documentazione edilizia di vario genere ed eventuali ordinanze di sgombero o sequestro fabbricati.
Sul sito di RaiNews parla l'ingegner Gaetano Grasso, responsabile dell'ufficio tecnico municipale di Casamicciola. "Non è possibile dare una risposta per quanto riguarda eventuali abusi edilizi ed eventuali richieste di condono, perché il responsabile che doveva prendere gli atti in ufficio non può entrare se non accompagnato dai vigili del fuoco. Complessivamente - aggiunge - un migliaio di pratiche sono state rilasciate con esito positivo. Non ricordo quante pratiche restano ancora da essere evase".
Cantone: "Né sanatorie né abbattimenti"
Il caso-Ischia diventa paradigma di un'Italia indifesa e malata per motivi (sotto)culturali e per malcostume politico. Se è vero, come scrive Marcello Sorgi su La Stampa che "siamo un popolo di abusivi" con 1,2 milioni di costruzioni illegali (leggi articolo sui numeri dell'abusivismo su La Stampa), è urgente fare qualcosa. E farla davvero. Per questo arriva la proposta di Raffaele Cantone, illustrata in un intervento su Repubblica. Il presidente dell'Autorità anticorruzione chiede di predisporre un "piano straordinario". Cantone dice 'no' a sanatorie ma anche al motto 'abbattiamo tutti gli immobili abusivi' ("ci vorrebbero anni"), due soluzioni che "finiscono, loro malgrado, per rinviare il problema alle future generazioni". e propone di ridisegnare con chiarezza la geografia urbanistica dei territori, coinvolgendo anche le realtà locali.
Il piano straordinario
"Un piano per "verificare la recuperabilità di quegli immobili che sono inseriti in contesti ormai urbanizzati, prevedendo in parte l'acquisizione degli stessi al patrimonio pubblico, in parte la possibilità, per quelli più modesti, di riacquisto da parte dei costruttori, previo pagamento di oneri che consentano di fornire servizi adeguati e l'abbattimento, senza alcuna remora, da parte del Genio militare di quelli costruite in zone vincolate o su terreni demaniali. Il tutto modificando contestualmente la normativa sugli illeciti edilizi in modo da rendere certi e spediti i futuri abbattimenti ed evitando si riparta punto e daccapo". Raffaele Cantone parla, più che in veste di presidente dell'Autorità Anticorruzione o come magistrato, "come abitante da sempre di un comune del Napoletano, Giugliano, colpito dall'abusivismo".