L'obbligatorietà delle vaccinazioni resta, le multe saranno probabilmente molto ammorbidite e sul numero dei vaccini cui non ci si può sottrarre potrebbe essere inserito un monitoraggio periodico. Il passaggio in Senato del decreto sulle vaccinazioni obbligatorie potrebbe portare diverse novità. Su alcune delle modifiche si è detta disponibile lo stesso ministro Beatrice Lorenzin: "C'è un unico punto che per me deve rimanere fermo nel passaggio parlamentare: non può venir meno agli elementi scientifici che hanno portato alla sua nascita".
Insomma, si prevedono modifiche significative, come scrive La Stampa. Dovrebbero ridursi di molto le multe, dovrebbe sparire la perdita della patria potestà, che resterebbe per i casi eccezionali, potrebbe essere prevista l’introduzione di un meccanismo di verifica periodica per dire quali sono le vaccinazioni da effettuare obbligatoriamente e quali invece possono essere evitate.
Scelta scientifica, non politica
Lorenzin ha spiegato che "questo non è un decreto politico nel senso del termine ma un decreto tecnico che risponde ai bisogni di urgenza per prevenire delle emergenze. Questi bisogni di urgenza ci sono stati indicati dalle autorità sanitarie, dalle autorità scientifiche. L'elenco delle vaccinazioni è stato fatto dalle autorità sanitarie e scientifiche, quindi le modifiche al decreto vanno bene solo se avvalorate da loro". "Adesso - ha precisato Lorenzin - leggerò gli emendamenti che sono stati presentati. Uno, per esempio, lo abbiamo già concordato: è quello sull'anagrafe nazionale e siamo disponibili a mettere risorse del ministero. Possiamo anche discutere della modulazione delle sanzioni, ma sul resto devo tenere conto delle indicazioni e dell'analisi delle autorità sanitarie, delle autorità scientifiche". E le autorità scientifiche e sanitarie hanno lanciato da tempo l'allarme: la copertura dei bambini italiani è troppo bassa, lo dimostra anche la diffusione del morbillo quest'anno".
Possibile revisioni degli obbligatori
Fra le proposte su cui si discute, è complessa quella che interverrà (in prospettiva, e sempre sulla base di indicazioni stabilite dagli scienziati) sul numero di vaccini obbligatori. La soluzione tecnica ancora non è stata definita, ma l’idea è quella di partire con le attuali 12 vaccinazioni obbligatorie. Periodicamente, ogni due o tre anni, sulla base delle risultanze e dei dati epidemiologici, il ministero potrà stabilire se per una o più patologie si sia raggiunta la copertura vaccinale desiderata, e che dunque si possa definire quella vaccinazione non più obbligatoria.
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