Milano - Un sospetto 'soldato' dello Stato islamico, indagato per terrorismo internazionale dalla Procura di Milano, è stato individuato in Iraq. A carico di Ahmed Taskour - questo il suo nome - dovrà essere eseguita la misura di custodia cautelare attraverso la procedura di estradizione.
Chi è Ahmed Taskour
Cittadino marocchino, 47 anni, Ahmed Taskour, è nato a Casablanca ma da diverso tempo risiedeva a Bresso, in provincia di Milano. L'uomo viveva in una casa popolare assegnata dagli enti pubblici e guadagnava 1200 euro al mese lavorando in una ditta operante nel settore delle pulizie con cui aveva dal 2007 un contratto di regolare assunzione. L'uomo, secondo quanto è stato precisato in una conferenza stampa in Procura, è stato individuato ma non fermato. "Abbiamo emesso una misura di custodia cautelare - hanno spiegato gli inquirenti - di cui non si può prevedere facilmente l'esecuzione". Tuttavia, se Taskour dovesse mettere piede in Europa scatterebbe per lui l'esecuzione del mandato di arresto europeo chiesto dai magistrati milanesi.
"Non destava sospetti ed era perfettamente inserito"
Non era una figura che destava sospetti negli ambienti dell'antiterrorismo quella di Ahmed Taskour: "Era perfettamente inserito nel nostro Paese - evidenzia il pm Enrico Pavone che ha firmato la richiesta di arresto per lui - aveva un permesso di soggiorno, un lavoro stabile come dipendente in una cooperativa di pulizie e non aveva mai manifestato alcuna posizione radicale". Nell'abitazione di Bresso, dove viveva con la moglie e i due figli, non sono stati trovati documenti che potessero attestare la sua vicinanza all'Isis. "Era tutto perfettamente in ordine - sottolineano gli inquirenti - non ci risulta nemmeno fosse particolarmente praticante".
A Natale lasciò il Paese con 30mila euro
La svolta in quella che appariva l'esistenza 'normale' di uno straniero ben inserito nella società italiana arriva un anno fa. "Per le vacanze di Natale, chiede al suo datore di lavoro, che è italiano, di anticipargli il tfr per andare in Marocco dove deve essere operata sua madre. In realtà, con quei soldi, più quelli che si fa prestare da una finanziaria, in tutto 30mila euro, parte per la Turchia e poi da li' si sposta in Iraq dove l'abbiamo individuato grazie ai tabulati telefonici". "Non è chiaro esattamente in quale parte dell'Iraq si trovasse - spiegano i pm e il capo della Digos milanese, Claudio Ciccimarra - mentre dove si trovi ora, mentre parliamo, non lo sappiamo. Potrebbe essere ovunque".
In un video di propaganda Isis, il figlio di 10 anni
Taskour ha anche utilizzato il figlio di 10 anni per la propaganda in favore dell'Isis. In particolare, si vede il bambino comparire in un video su youtube mentre inneggia allo Stato Islamico. "Taskour - ha detto Forno - a un certo punto ha pensato di abbandonare l'Italia assieme alla moglie e ai due bambini, un maschio di 10 anni e una ragazza di 15 anni. Abbiamo ampia prova che lui ha operato in Iraq e che il filmato dove si vede il bambino nella veste tipica del foreign fighter è stato girato li'". Il video sarebbe stato registrato a metà novembre dell'anno scorso, data non casuale, sottolineano gli investigatori, perché immediatamente successiva agli attentati in Francia rivendicati dallo Stato Islamico.
Nel video in francese e in arabo, si vede il bambino che insieme al padre dice "viva la jihad, morte all'occidente e agli occidentali". "Ci congratuliamo coi nostri fratelli musulmani e coi nostri soldati del Califfato in Francia per questa operazione benedetta e per voi, o crociati, questo non è che il giusto inizio e i nostri soldati vinceranno". Subito dopo le parole del piccolo, partono le immagini di un musulmano che, dopo la preghiera in moschea, si veste 'all'occidentale', costruisce una bomba e si reca in una città di 'infedeli' dove presumibilmente intende farla esplodere. Il filmato è di ottima fattura, accompagnato da musiche suadenti, com'è nello stile dell'Isis che dedica molta cura alla comunicazione dei suoi intenti. Vi appare lo stesso Ahmed Taskour a volto scoperto, con lunga barba e cappello nero. "Mi congratulo coi soldati del Califfato in Francia - esulta - per questa grande operazione benedetta e chiedo ad Allah di accettare i nostri martiri". E poi 'avverte' "gli apostati arabi e non arabi" che i bombardamenti non li indeboliscono ma, al contrario, gli danno piu' vigore nel combattere per realizzare il 'progetto' dell'Isis. "Purtroppo - spiega il pm Enrico Pavone che ha acquisito il filmato agli atti dell'indagine per reato internazionale a carico di Taskour - i nostri bambini di dieci anni non sono i bambini di dieci anni che stanno in quei paesi". La sorella del piccolo non appare invece nel filmato, mentre la mamma dei ragazzi e moglie di Taskour potrebbe trovarsi col marito ma gli inquirenti hanno perso le sua tracce dal momento in cui è arrivata in Turchia col resto della famiglia.
Provata l'attività di propaganda e proselitismo
L'inchiesta che ha portato a individuare il foreign fighter è partita dall'espulsione di un marocchino e un arabo-israeliano nel 2013. "Ricostruendo la loro rete relazionale - precisano gli inquirenti - siamo arrivati a Taskour". E' provata "non solo la sua adesione psicologica all'Isis ma anche l'attività di propaganda e proselitismo da lui svolta. Abbiamo dato notizia alla stampa dell'emissione dell'ordinanza di custodia cautelare non solo in funzione informativa ma anche perchè vorremmo ci contattasse chi lo ha conosciuto. Dubito si possa inoltrare una richiesta di estradizione allo Stato Islamico ma la cosa importante è che questo pericoloso personaggio venga fermato non appena metta piede in Europa".