Roma - Da domani, dopo sei anni di lavori, apre al pubblico la 'curva Sud' del Circo Massimo di Roma. L'arena più famosa del mondo nel corso dei secoli ha ospitato corse delle bighe, ma anche riti religiosi, esecuzioni capitali e spettacoli teatrali, mentre, negli ultimi decenni, l'area adiacente, sempre aperta al pubblico, è diventata luogo di ritrovo per grandi raduni sportivi, musicali e politici, dato che può ospitare fino a un milione di persone. Da domani l'edificio più grande del complesso monumentale sarà finalmente accessibile ai visitatori, con ingresso da Piazza di Porta Capena. Fino all'11 dicembre sarà possibile visitare l'area archeologica dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 16, mentre a partire dal 12 dicembre il sabato e la domenica aprirà sempre con lo stesso orario e dal martedì al venerdì su prenotazione al numero 060608. Biglietti da 5 a 3 euro con riduzioni per i residenti in città.
Inaugurata l’area archeologica del #CircoMassimo per la prima volta aprirà al pubblico INFO: https://t.co/M0CcDERRl6 pic.twitter.com/XWAimSRXIc
— Sovrintendenza Roma (@Sovrintendenza) 16 novembre 2016
L'area monumentale, lunga 600 metri e larga 140, nel corso dei secoli ha vissuto numerose trasformazioni. Qui, fin dall'età dei Re di Roma, si sono svolte competizioni ippiche, cacce con animali esotici, rappresentazioni teatrali, esecuzioni pubbliche, ma anche processioni religiose e trionfali. In seguito è divenuta luogo di passaggio dell'acqua Mariana, ha ospitato coltivazioni agricole e mulini, è divenuta proprietà privata della famiglia Frangipane, cimitero degli Ebrei per poi ospitare, a partire dal XIX secolo, gli impianti del Gazometro, magazzini, manifatture, imprese artigianali e abitazioni. Oggi alla visita inaugurale hanno partecipato il sindaco di Roma Virginia Raggi, l'assessore alla Cultura Luca Bergamo e il sovrintendente ai Beni Culturali del Campidoglio Claudio Parisi Presicce.
Dopo 6 anni riapre la 'curva sud' del Circo Massimo - Foto
I lavori sull'area monumentale del Circo Massimo sono stati pensati per restituire una nuova e migliore fruibilità del monumento, ridefinendo la zona della 'curva' attraverso operazioni di restauro delle strutture, contenimento del terreno e la realizzazione di nuovi percorsi di visita con relativi impianti di illuminazione. E' stata realizzata anche una terrazza panoramica per restituire visibilità alle strutture archeologiche Così, ora i visitatori potranno accedere alle gallerie che un tempo conducevano alle gradinate della cavea, quelle destinate ai senatori al piano terra e la plebe al piano superiore. Nelle gallerie, che si potranno percorrere per un tratto di circa 100 metri ciascuna, si potranno osservare anche i resti delle latrine antiche. Si potrà passeggiare anche sulla strada di basolato ritrovata durante gli scavi.
"Tutti noi romani passando qui vicino ci chiedevamo, quando riaprirà questa parte del Circo Massimo? Abbiamo votato ieri in giunta un prezzo politico per il biglietto. Ci sono prezzi per i residenti interi e ridotti, da 4 e 3 euro, e prezzi per i visitatori da 5 e 4 euro: abbiamo ritenuto fondamentale che il biglietto fosse accessibile", ha detto il sindaco Virginia Raggi nel corso della visita inaugurale. Mentre l'assessore alla Cultura Luca Bergamo ha ricordato che il Campidoglio ha organizzato una prima visita gratuita aperta a 100 persone, previa iscrizione tramite il sito web del Comune.
L'ARENA PIU' FAMOSA DEL MONDO, DA TARQUINIO PRISCO A CALIGOLA E... VENDITTI
Non è un circo qualunque. Era, è e resterà "il" Circo Massimo, la più grande struttura per spettacoli della romanità, anzi dell'intera storia dell'uomo. Un gigante nel cuore di Roma che agli antichi doveva apparire semplicemente impressionante: 600 metri di lunghezza e 140 metri di larghezza, una capienza che poteva arrivare fino a 250.000 persone e forse più. Dalle prime, rurali manifestazioni su rudi panche in legno, risalenti al VI secolo avanti Cristo con la fondazione da parte del leggendario re Tarquinio Prisco, alle ultime corse con le bighe nel VI secolo dopo Cristo, il Circo Massimo ha attraversato gloriosamente 1.200 anni di storia. Vivendo poi un lungo declino nei 1.400 anni seguenti, nei quali l'enorme area fu utilizzata per gli usi più svariati, da cimitero a campo agricolo fino a fabbrica e, negli ultimi decenni, ad arena per concerti ed eventi.
Il circo viene fondato durante l'epoca regia, dopo la bonifica delle paludi della Valle Murcia. è un luogo strategico e sacro già agli albori di Roma, molti secoli prima che diventasse capitale del mondo: proprio lì la tradizione colloca il ratto delle Sabine, e lì di fronte, sul colle Palatino, affaccia la mitica grotta del Lupercale, il riparo di Romolo e Remo (assistiti amorevolmente dalla lupa). Per alcuni secoli le strutture del circo rimangono in legno: le prime opere in muratura vengono avviate nel 174, quando vengono costruite delle strutture (carceres) da dove partivano i carri da corsa, sul lato corto occidentale, e vengono collocate sulla spina le sette uova di pietra che servono al conteggio dei giri. L'assetto definitivo del circo arriva nel 46 a.C. per l'intervento di Giulio Cesare, mentre, nel 33 a.C., Agrippa aggiunge sette delfini di bronzo aventi la stessa funzione delle uova. Augusto fa costruire, dalla parte del Palatino, il cosiddetto "palco imperiale", da cui i monarchi potevano assistere comodamente alle corse, insieme con un'edicola dedicata al culto delle divinità che presiedevano agli spettacoli, e fa innalzare sulla spina il colossale obelisco di Ramsete II, alto 23,7 metri, proveniente dalla città egiziana di Heliopolis (oggi visibile a Piazza del Popolo). Sono gli anni d'oro del Circo Massimo: ogni giorno, quasi ad ogni ora, si susseguono le corse dei cavalli, spettacolari, furiose e cruente. Dodici quadrighe devono compiere sette giri attorno alla spina centrale tra le due mete, mentre centinaia di migliaia di persone urlano e tifano a squarciagola, tra la polvere, il sudore, e (non di rado) il sangue dei feriti e dei morti a causa degli incidenti di gara.
Il circo viene restaurato da Caligola e da Claudio dopo un incendio nel 36 d.C. con la ricostruzione in marmo dei carceres e in bronzo dorato delle metae, ma in seguito viene completamente distrutto dal grande incendio neroniano del 64 d.C., che secondo diversi storici ebbe origine proprio sotto i fornici e negli ambienti del suo lato curvo. Dopo la ricostruzione di Nerone e un nuovo incendio, viene completamente ricostruito da Traiano all'inizio del II secolo. Viene arricchito ancora nel 357 da Costanzo II che vi fa collocare l'obelisco di Thutmosis III, il più alto di tutti quelli esistenti, ben 32,5 metri, proveniente da Tebe (oggi visibile nella piazza di San Giovanni in Laterano). Ma è tempo delle ultime corse per il grande circo: l'impero romano vacilla e crolla, i regni barbarici continuano a utilizzarlo ma a sprazzi, e i tempi nuovi non consentono più a una popolazione romana decimata di dedicarsi ai giochi. Nel 549 le ultime gare, per ordine del re dei Goti Totila. Poi il buio: l'enorme quantità di marmo e di pietre varie viene scrupolosamente saccheggiata, per farne calce e per restaurare altre strutture romane in decadenza. è l'esempio più impressionante e ancora non pienamente spiegato dagli storici della fine della Roma classica: il Circo Massimo in pochissimi secoli letteralmente sparisce, il suo marmo è disperso in tutta Roma e non solo.
Le famiglie nobili romane dell'alto medioevo e oltre lo considerano una cava personale: "Ciò che non fecero i barbari - recita il detto - fecero i Barberini". Rimane una conca erbosa nel cuore dell'Urbe ormai spopolata. Una torre medievale (dei Frangipane), e pochissimi resti, quelli oggi restituiti ufficialmente ai romani e ai turisti. Diventa una palude, nel '500 si riempie di orti (appartenenti a diversi conventi romani), nello stesso periodo una parte ospita il cimitero israelitico, dopo la richiesta al papa della Comunità ebraica, che nel ghetto non aveva letteralmente posto per le tombe. Rimane tale fino al 1894. Nel frattempo gli orti sono diventati strutture industriali: ciminiere, edifici, persino il primo gazometro, spostato poi nel 1910 a via Ostiense. Negli anni '30, voluti da Mussolini, i lavori per il totale sgombero dell'area, che diviene quella che conosciamo oggi. In tempo per gli ultimi fuochi: i grandi appuntamenti musicali (storici i concerti di Antonello Venditti nel 1983 e nel 2001), ma anche gli eventi politici: i due milioni che vennero per Sergio Cofferati nel 2002. Da oggi una parte dell'antico circo torna a parlare ai romani, e a raccontare almeno il ricordo di una storia irripetibile.