di Lorenzo d'Avanzo
Roma - Il federalismo stradale e la frammentazione delle competenze si è rivelato fallimentare: occorre concentrare tutte le competenze nell'Anas. E' quanto ha detto all'Agi il presidente dell'Anas, Gianni Vittorio Armani, interpellato sulla situazione della nostra rete stradale dopo il crollo del cavalcavia sulla Milano-Lecco, annunciando di aver giaà proposto al ministero delle Infrastrutture una riorganizzazione volta al riequilibrio della rete sul territorio nazionale che prevede il rientro nelle competenze dell'Anas di 6.500 km di strade. "Prima del decentramento amministrativo - ricorda il top manager - l'Anas gestiva oltre 45mila km di rete e più della metà è stata suddivisa tra regioni e province con tutte le inefficienze in termini economici e gestionali che ne sono derivate. Il federalismo stradale che ha determinato la frammentazione delle competenze nella gestione dei trasporti si e' rivelata in effetti sotto molti aspetti fallimentare dimostrando scarsa efficienza sia in termini gestionali sia in termini di ottimizzazione della spesa. In termini di gestione, la segmentazione della rete ha moltiplicato il numero di interlocutori a disposizione dei clienti stradali, generando confusione e dilatando i tempi di risposta: l'utenza si e' trovata a dover fronteggiare interlocutori differenti ognuno con un ventaglio di procedure diverse, si pensi ad esempio alla procedure del rilascio di autorizzazioni, con tutto cio' che ne consegue".
CON UNICO GESTORE RETE GARANZIA INTERVENTI E MANUTENZIONE
"Inoltre - sottolinea il presidente dell'Anas - c'è stata una riduzione delle risorse destinate alle strade: non sempre, infatti, gli stanziamenti pubblici destinati agli enti locali, che si trovano a gestire altre priorità come la scuola o la sanità, venivano destinati alla manutenzione delle strade. Mentre l'accentramento delle competenze nelle mani di un unico gestore, che ha solo un core business, è di per sé garanzia che gli investimenti giungano a destinazione e che le competenze tecniche e ingegneristiche vengano mantenute e sviluppate. Per non parlare dello sviluppo delle nuove tecnologie". E l'Anas, domani più che mai, si presta ad essere il gestore nazionale: grazie al suo ingresso nel gruppo Ferrovie dello Stato Italiane avrà, infatti, un accesso facilitato al mercato dei capitali con evidenti vantaggi per gli investimenti. "Avere un capitale e flussi di cassa certi - spiega Armani - ci consentirebbe di fare una pianificazione degli investimenti di medio e lungo termine permettendoci di programmare gli interventi sulla rete e di far fronte, eventualmente, anche alle emergenze. Inoltre, recuperare km di rete su tutto il territorio nazionale si tradurrebbe in un miglioramento della gestione dell'intera rete: gli interventi e la manutenzione sarebbero più omogenei in tutto il paese. La viabilità avrebbe standard di sicurezza minimi garantiti con benefici in termini di accessibilità a tutti i territori e alle aree interne. E, nell'ottica di ridurre ulteriormente la pluralità di gestori, questa riorganizzazione potrebbe essere anche ampliata. il procedimento di rientro è in itinere e nel frattempo sono state stipulate già due convenzioni per il rientro di strade sia con la regione Lazio sia con la regione Marche dove Anas ha anche assunto la gestione delle strade provinciali ora passate alla regione". (AGI)