Roma - "In circa 800mila anni, nel nostro mondo la concentrazione di Co2 non è mai stata così alta come oggi. Non sappiamo quali potranno essere gli effetti e se ad esempio ci saranno eventi catastrofici come nel film 'The day after tomorrow'. Al momento le nostre proiezioni suggeriscono che l'aumento delle emissioni di Co2 stanno cambiando il nostro clima, intensificando alcuni eventi: piove di piu' quando e laddove piove, e fa più secco quando e laddove c'è siccita". Lo dice all'Agi Antonello Provenzale, direttore dell'Istituto di Geoscienze e Georisorse del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), commentando il superamento della soglia delle 400 parti per milione di concentrazione di Co2 nel 2015, segnalata dall'Organizzazione mondiale della meteorologia".
"La soglia delle 400 parti di anidride carbonica per milione è più un simbolo, o meglio un segnale che bisogna fare subito qualcosa per sperare di poter tornare indietro e ristabilire l'equilibrio del nostro Pianeta", ha detto Provenzale. "E' evidente che non possiamo più negare il ruolo delle nostre emissioni di Co2 sui cambiamenti climatici e sul riscaldamento globale. Ora si tratta di capire - ha continuato - cosa possiamo fare per migliorare le nostre previsioni e proiezioni, o cosa possiamo fare per adattarci". L'esperto ha posto l'accento, in particolare, sui possibili effetti sulla costa Nord del Mediterraneo. "Già da 10 anni è evidente una maggiore tendenza all'aridità e alla siccità", ha sottolineato Provenzale. "A preoccupare non è il destino di singole specie animali, ma come noi essere umani reagiremo a eventuali cambiamenti dell'ecosistema", ha concluso. (AGI)