CdV - "Gli istituti che ospitano gli anziani sono chiamati ad essere luoghi di umanità e di attenzione amorevole, dove le persone più deboli non vengono dimenticate o trascurate, ma visitate, ricordate e custodite": questo appello Papa Francesco lo ha lanciato incontrando circa 7mila aderenti all'Associazione Nazionale Lavoratori Anziani nel contesto della Festa dei Nonni e sottolineando che gli anziani sono parte integrante della comunita' cristiana e della società.
Il Papa ha condannato ancora una volta nell'occasione l'indifferenza della società verso coloro che le hanno dato e possono ancora darle tanto. "Questo dello scarto - ha detto il Papa - è un fatto brutto. Ricordo che una volta mia nonna mi raccontò come in una famiglia il nonno che stava con loro, era vedovo, incominciò ad ammalarsi e a tavola non mangiava bene e gli cadeva un po' di pasto e un giorno il papà ha deciso che il nonno mangiasse in cucina in un tavolino piccolo, così la famiglia mangiava senza il nonno". "Alcuni giorni dopo - ha continuato Francesco - quando tornò a casa da lavoro trovo' uno dei suoi figli piu' piccoli giocando con legno, martello e chiodi, allora gli chiese: 'Cosa fai?', 'sto facendo un tavolo perché quando tu diventi vecchio possa mangiare così. I bambini - ha commentato il Pontefice - naturalmente sono molto attaccati ai nonni e capiscono cose che soltanto i nonni possono spiegare con la loro vita. Questa cultura dello scarto non lasciate che vada avanti, ma che sempre ci sia una cultura inclusiva".
Francesco ha anche incoraggiato i nonni a un rinnovato dialogo con i propri nipotini le cui domande - ha osservato - "sono di una peculiarita' diversa dalla nostra, fanno altre cose, gli piacciono altre musiche, hanno bisogno degli anziani, di questo parlare continuo". Occorre infatti favorire il legame tra generazioni perche', ha ribadito il Papa, "il futuro di un popolo richiede l'incontro tra giovani e anziani: i giovani sono la vitalita' di un popolo in cammino e gli anziani rafforzano questa vitalita' con la memoria e la saggezza". "Proprio in quanto persone della cosiddetta terza eta' voi, o meglio noi, perche' anch'io ne faccio parte, siamo chiamati a operare per lo sviluppo della cultura della vita, testimoniando che ogni stagione dell'esistenza e' un dono di Dio e ha una sua bellezza e una sua importanza, anche se segnate da fragilita'", ha concluso il Papa incoraggiando i nonni affinche' non manchino alla societa' "il vostro sorriso e la bella luminosita' dei vostri occhi", e affidandoli tutti alla protezione della nonna di Gesu', sant'Anna. (AGI)