Milano - Fu una collisione al suolo, uno scontro fra aerei e poi lo schianto di uno di questi sul deposito bagagli. Fu una strage che fece 118 vittime e, con cio', uno dei piu' grandi disastri nella storia dell'aviazione, il piu' grave mai verificatosi in Italia. L'8 ottobre del 2001, alle 8.10, un McDonnell Douglas MD-87, ovvero il volo SK 686 della compagnia scandinava SAS, con 104 passeggeri e 6 membri dell'equipaggio, era in fase di decollo sulla pista dell'aeroporto milanese di Linate. Nello stesso momento, un aereo privato, un Cessna Citation con a bordo due membri dell'equipaggio e due passeggeri, diretto a Parigi, viene autorizzato dalla torre di controllo ad imboccare la pista "Romeo 5". Il Cessna sbaglia e imbocca la "Romeo 6". Non e' solo una questione di numeri: la Romeo 5 circumnaviga la pista di decollo, la Romeo 6 la attraversa. E il Cessna, forse per colpa della fitta nebbia, finisce sulla pista occupata dall'MD-87, carico di carburante e con i motori al massimo. I due aeromobili si urtano e dopo lo scontro, quello della Sas non riesce a completare la fase di decollo e finisce per schiantarsi contro il deposito bagagli dislocato in fondo, sul prolungamento della pista. Muoiono in 118: 106 passeggeri (48 italiani e 56 stranieri) e 6 membri dell'equipaggio del MD-87; i 4 occupanti del Cessna; 4 operai della Sea. E dipendente della Sea e' l'unico superstite del disastro, Pasquale Padovano, sottoposto da quel giorno a innumerevoli interventi chirurgici. Alle 118 persone che persero la vita quell'8 ottobre a Linate e' stato dedicato il 'bosco dei faggi' all'interno del Parco Forlanini di Milano: inaugurato il 24 marzo 2002, ospita 118 piccoli faggi di diverse varieta', uno per ogni vittima. (AGI)