Roma - Nelle prossime settimane sara' pronto il dossier italiano per richiedere l'accesso al Fondo di Solidarieta' dell'Unione Europea (FSUE) in seguito al terremoto del 24 agosto nel Centro Italia. Il Fondo è stato istituito nel 2002 per rispondere alle grandi calamita' naturali ed esprimere la solidarieta' europea alle regioni colpite all'interno dell'Unione. Il Dipartimento della Protezione civile, in stretto raccordo con le Regioni coinvolte dal terremoto, coordinera' la predisposizione del dossier. La domanda di contributo deve essere inviata dal Paese richiedente alla Commissione entro 12 settimane a partire dal giorno dell'evento che ha provocato danni. Nello specifico, ogni regione dovra' predisporre la documentazione riferita al proprio territorio, documentazione che verra' poi uniformata dal Dipartimento della Protezione civile per essere trasferita alla Rappresentanza permanente italiana a Bruxelles che poi a sua volta provvedera' al successivo inoltro della richiesta alla Direzione Generale dell'Unione competente a valutare il fascicolo. Per ottenere il contributo del Fondo devono essere rispettati alcuni parametri stabiliti in riferimento alla quota di prodotto interno lordo compromesso. La Commissione valuta la richiesta e, in caso di accoglimento, propone l'ammontare dell'aiuto al Consiglio e al Parlamento europeo, chiamati a darne approvazione prima dell'erogazione. Una volta arrivate le risorse, lo Stato interessato e' responsabile dell'utilizzo dei fondi e dovra' occuparsi anche della scelta delle operazioni da eseguire e dell'esecuzione delle attivita' di verifica e controllo. Le misure di emergenza possono essere finanziate retroattivamente a partire dal giorno in cui si e' verificata la calamita'. (AGI) .