Roma - Ricercatori Cnr e Ingv hanno individuato la faglia sorgente del sisma di Amatrice analizzando i movimenti permanenti del terreno individuati con il satellite giapponese ALOS 2. In particolare e' stato evidenziato un abbassamento del suolo a forma di cucchiaio, con un valore massimo di circa 20 centimetri nell'area di Accumoli. La faglia sorgente del terremoto di Amatrice si colloca a pochi chilometri di profondita' nella zona compresa tra Amatrice e Norcia. "Utilizzando i dati del satellite giapponese ALOS 2, ottenuti tramite progetti scientifici, un team di ricercatori di Cnr e Ingv ha misurato con alta precisione i movimenti permanenti del suolo originati durante il terremoto, utilizzando la tecnica dell'interferometria differenziale - spiega Riccardo Lanari, direttore del Cnr-Irea - essa consente, confrontando immagini radar acquisite prima dell'evento con immagini successive al sisma, di rilevare deformazioni della superficie del suolo con accuratezza centimetrica. In particolare, e' stato evidenziato un abbassamento del suolo a forma di cucchiaio che si estende per circa 20 km in direzione Nord ed ha un valore massimo di circa 20 centimetri in corrispondenza dell'area di Accumoli".
La mappa dei movimenti del suolo e' stata poi utilizzata per sviluppare dei modelli fisico-matematici della faglia che ha originato il terremoto. Le faglie possono essere visualizzate come dei piani di frattura lungo i quali si ha lo scorrimento dei due blocchi di crosta terrestre: quando il movimento e' molto rapido si genera un terremoto. "La faglia sorgente del terremoto di Amatrice si colloca a pochi chilometri di profondita' nella zona compresa tra Amatrice e Norcia, passando sotto Accumuli. Si tratta di un piano di frattura lungo circa 25 km che si immerge verso sud ovest (verso Rieti) con una inclinazione di 50 gradi.
Tale piano corrisponde ad una faglia in parte gia' nota da studi geologici di superficie - precisa Stefano Salvi dell'Ingv - la conoscenza di dettaglio della posizione e delle caratteristiche delle sorgenti sismiche e' un elemento fondamentale per la gestione dell'emergenza ed e' importante anche per la redazione di mappe di pericolosita' sismica sempre piu' affidabili". I risultati di questo primo monitoraggio interferometrico sono disponibili per l'intero Sistema Nazionale di Protezione Civile attraverso il Dipartimento della Protezione Civile, impegnato nel coordinamento della gestione dell'emergenza. L'obiettivo del Dipartimento della Protezione Civile, durante un'emergenza sismica, e' quello di ottenere in tempi brevi un quadro sinottico delle deformazioni e degli spostamenti del suolo causati dal sisma nell'area epicentrale. (AGI)