Roma - Non esiste nessun triangolo maledetto sull'Appennino nelle aree al confine tra Umbria, Molise, Lazio e Abruzzo. E se il sisma che ha devastato la scorsa notte il reatino arriva a soli 7 anni di distanza da quello devastante dell'Aquila è solo un caso. Lo assicura all'Agi Fabio Tortorici, presidente della Fondazione Centro Studi del Consiglio nazionale dei geologi, secondo il quale "la natura non si è accanita in quella zona. Tutto l'Appennino è sensibile agli eventi sismici. E proprio per questo elevato rischio sarebbe necessaria una maggiore prevenzione".
Secondo le nuove stringenti normative tecniche approvate nel 2009, le nuove costruzioni devono essere a prova di terremoto, ma per tutte quelle antecedenti bisognerebbe intervenire con interventi tecnici mirati". Perchè è certo - aggiunge Tortorici - che i terremoti si verificheranno. "Non è possibile prevederli, ma secondo la statistica ogni 15 anni in media si verifica un sisma di magnitudo superiore a 6". (AGI)