CdV - Dopo le richieste di condanna da parte dei promotori di giustizia del Tribunale dello Stato Città del Vaticano per gli imputati nel processo Vatileaks, oggi è stato il turno della difesa.
L'arringa dell'avvocato Emanuela Bellardini, per la difesa dell'imputato Vallejo Balda, si e' conclusa con la richiesta - in prima istanza - di assoluzione con formula piena da tutte le imputazioni, o - in subordine - di assoluzione dal reato di associazione a delinquere perché il fatto non sussiste e di assoluzione per insufficienza di prove dal reato di divulgazione di documenti riservati in concorso, o - in ulteriore subordine - di assoluzione dal reato di associazione a delinquere perché il fatto non sussiste e del minimo della pena, con attenuanti, per il reato di divulgazione di documenti riservati in concorso.
E' seguita l'arringa dell'avvocato Laura Sgro', per la difesa dell'imputato Francesca Immacolata Chaouqui, che si è conclusa con la domanda di assoluzione con la formula più ampia da tutti i capi di imputazione.
L'avvocatessa Emanuela Bellardini, difensore di monsignor Valljo Balda, ha sostenuto che nel processo "non è stata provata l'associazione a delinquere". E quanto al reato di diffusione di documenti riservati, "le carte finite nei libri di Nuzzi e Fittipaldi erano in gran parte già state pubblicate da alcuni quotidiani". Da parte sua, ha aggiunto, "Vallejo Balda ha ammesso di aver consegnato documenti, ha collaborato con la giustizia e non si è mai tirato indietro". Parte dell'arringa l'avvocatessa Bellardini l'ha dedicata al rapporto tra il suo assistito e la signora Francesca Immacolata Choauqui, che ha definito di "soggezione individuale". "Il sacerdote - ha detto - era ossessionato dal rischio che si rivelassero particolari della sua vita privata". E si sentiva minacciato dalla Chaouqui. In merito l'avvocatessa ha letto un messaggino nel quale la signora Chaouqui ha scritto al prelato spagnolo: "ascoltami bene, verme: conti meno di zero", e poi lo appella con parole offensive che riguardavano presunti costumi sessuali del monsignore. Per la Bellardini un simile linguaggio esclude che vi fosse in atto un'associazione a delinquere ma piuttosto descrive un clima di soggezione.
Per la Chaouqi ha parlato invece Laura Sgro' che ha sostenuto che la sua cliente e' stata massacrata dalla stampa, mentre come imputata "va assolta o condannata sui fatti". "Le si e' data colpa di tutto l'immaginabile ma e' solo una donna scomoda, che parla quando deve stare zitta". "Solo perche' e' antipatica la si puo' condannare?", ha chiesto ai giudici l'avvocatessa che, simmetricamente a quanto aveva fatto la Bellardini, si e' poi soffermata sul rapporto con Balda, descritto come assai piu' astuto di quanto appaia nel processo. "La Gendarmeria - ha detto - gli ha trovato un telefono nelle mutande". Secondo la Sgro', Francesca Immacolata Chapuqui non ha commesso reati: i documenti Nuzzi li ha prelevati dalle mail di Balda che gli aveva fornito anche le password. Dunque per lei i giudici dovrebbero sentenziare un'assoluzione con "la maggiore e piu' ampia formula liberatoria possibile".
La sentenza del processo Vatileaks due slitta a giovedì. Domani nfatti, ha detto il portavoce vaticano, pader Federico Lombardi, sono previsti gli interventi degli altri avvocati difensori che continueranno nel pomeriggio, poi ci saranno le repliche e infine la Camera di Consiglio che, prevede padre Lombardi, "sara' lunga".
Non hanno partecipato all'udienza di oggi i giornalisti Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi, che figurano entrambi tra gli imputati anche se per il primo è stata chiesta dai pm una condanna a un anno con la condizionale e per il secondo l'assoluzione per insufficienza di prove. I loro avvocati parleranno domani. (AGI)