Roma - E' stato agganciato a 370 metri di profondità il relitto del peschereccio inabissatosi il 18 aprile 2015 nel Canale di Sicilia con 800 migranti a bordo, uno dei piu' gravi naufragi nel Mediterraneo. Dell'operazione, compiuta ieri, dà oggi notizia un comunicato della Marina Militare. Lo scafo e' stato sollevato dal fondale marino verso la superficie attraverso il modulo di recupero installato a bordo della nave "Ievoli Ivory". Sulla nave "San Giorgio" della Marina Militare, che sta fornendo la protezione a tutto il dispositivo navale, e' imbarcata oltre al personale del Gruppo Operativo Subacquei della Marina, una squadra di Vigili del Fuoco che ha il compito di effettuare i primi rilievi sul relitto e anticipare le informazioni utili alle squadre pronte a terra. Il peschereccio, trasportato nella rada di Augusta dalla nave "Ievoli Ivory", sarà collocato all'interno di una tensostruttura refrigerata, lunga 30 metri, larga 20 e alta 10. Inizierà, quindi, il recupero delle salme da parte dei Vigili del Fuoco con la collaborazione successivamente del personale del Corpo militare della Croce Rossa Italiana.
"Penso sia un dovere da parte nostra recuperare quella carretta del mare", ha affermato il premier Matteo Renzi, intervenendo a Matteorisponde su Facebook, "daremo sepoltura a quei poveri morti tra cui ci sono molti bambini, a ciascuno di loro. E vogliamo che quella barca diventi e sia un monito, il nostro monito per tutta l'Europa". (AGI)
I corpi saranno esaminati da esperti sanitari di varie università coordinati dalla dottoressa Cattaneo del Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense (Labanof), attiva nel dipartimento di Morfologia Umana e Scienze Biomediche di Medicina legale dell'Università di Milano. L'obiettivo e' acquisire informazioni utili a creare un network a livello europeo per risalire all'identità delle vittime attraverso l'incrocio dei dati. L'attività disposta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e' resa possibile grazie alla sinergia tra i ministeri della Difesa, dell'Interno, della Salute, dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca, il Commissario straordinario per le persone scomparse, la Prefettura di Siracusa e la Procura della Repubblica di Catania. A terra sono coinvolte circa 150 persone al giorno tra appartenenti alla Marina Militare, ai Vigili del Fuoco, al Corpo militare della Croce Rossa Italiana, all'Ufficio di Sanità Marittima, Area e di Frontiera (USMAF), all'Azienda Sanitaria Provinciale, all'Agenzia delle Dogane, oltre alle autorità e gli enti locali del territorio. Il modulo di recupero e' stato progettato e realizzato dalla Società "I.D.MC. Impresub - Diving and Marine Contractor S.r.l." di Trento. i risultati dell'intera operazione in mare verranno presentati alle ore 11 di domani durante una conferenza stampa indetta dal ministero della Difesa e che si svolgerà presso il "Pontile Marina Militare di Melilli" (Siracusa) del Comando Marittimo Sicilia. (AGI)