Roma - Sara Di Pietrantonio e' stata tramortita, strangolata e poi data alle fiamme. E' il quadro emerso dall'esame autoptico effettuato all'Istituto di medicina legale della Sapienza. La studentessa quasi sicuramente, era morta quando il suo corpo e' stato dato alle fiamme. Anche se sul punto non c'e' una certezza assoluta, il medico legale Giorgio Bolino, il radiologo Carlo Catalano e il tossicologo Giulio Mannocchi ritengono che dall'autopsia siano emersi elementi sufficienti per poter sostenere che la 22enne abbia perso la vita quando l'ex fidanzato Vincenzo Paduano l'ha strangolata con l'avambraccio. Per fugare ogni dubbio saranno comunque necessari ulteriori accertamenti, come gli esami del sangue e dei polmoni.
Sul corpo della ragazza i consulenti della Procura non hanno trovate grosse lesioni, salvo quella, tipica dello strangolamento, sul collo. I medici hanno poi trovato bruciature sul capo, sulle spalle e dietro le braccia.
Il gip di Roma, Paola Della Monica, ha deciso la convalida del fermo e l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Vincenzo Paduano. Il vigilante, che è stato interrogato per tre ore, ha ammesso davanti al gip i fatti contestati dalla Procura: "Si' sono stato io". Tuttavia quando si e' trattato di ricostruire nei dettagli la dinamica dell'aggressione, e' apparso vago e confuso. (AGI)