CdV - "Troppe volte non vi abbiamo accolto. Perdonate la chiusura e l'indifferenza delle nostre società che temono il cambiamento di vita e di mentalità che la vostra presenza richiede. Trattati come un peso, un problema, un costo, siete invece un dono". Lo ha detto Papa Francesco nel videomessaggio per il 35esimo anniversario della fondazione del Centro Astalli per i rifugiati, che costituisce la principale attivita' in Italia del Servizio internazionale dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS).
Il messaggio coincide con la presentazione del Rapporto Annuale del Centro stesso, presso il Teatro Argentina di Roma. "Carissimi rifugiati - dice il Papa -, cari volontari, operatori e amici del Centro Astalli, in questo anno della Misericordia ricorrono i 35 anni di Servizio dei Gesuiti per i rifugiati in Italia, un'attivita' che e' stata prima di tutto un camminare insieme, come un unico popolo. E questo e' bello e giusto! Occorre continuare con coraggio", e cita quindi "Ero forestiero e mi avete accolto" del Vangelo di Matteo.
"Ero forestiero...- prosegue il Pontefice - Ognuno di voi, rifugiati che bussate alle nostre porte ha il volto di Dio, e' carne di Cristo. La vostra esperienza di dolore e di speranza ci ricorda che siamo tutti stranieri e pellegrini su questa Terra, accolti da qualcuno con generosita' e senza alcun merito. Chi come voi e' fuggito dalla propria terra a causa dell'oppressione, della guerra, di una natura sfigurata dall'inquinamento e dalla desertificazione, o dell'ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta, e' un fratello con cui dividere il pane, la casa, la vita. Siete la testimonianza di come il nostro Dio clemente e misericordioso sa trasformare il male e l'ingiustizia di cui soffrite in un bene per tutti. Perche' ognuno di voi puo' essere un ponte che unisce popoli lontani, che rende possibile l'incontro tra culture e religioni diverse, una via per riscoprire la nostra comune umanita'".
E riprendendo ancora Matteo - "Ero forestiero e mi avete accolto" - il Papa aggiunge "Si', il Centro Astalli e' esempio concreto e quotidiano di questa accoglienza nata dalla visione profetica del padre Pedro Arrupe. E' stato il suo canto del cigno, in un centro di rifugiati in Asia. Grazie a voi tutti, donne e uomini, laici e religiosi, operatori e volontari, perche' mostrate nei fatti che se si cammina insieme la strada fa meno paura". E infine, "vi incoraggio a continuare. Trentacinque anni sono solo l'inizio di un percorso che si fa sempre piu' necessario, unica via per una convivenza riconciliata. Siate sempre testimoni della bellezza dell'incontro".
"Aiutate la nostra societa' ad ascoltare la voce dei rifugiati. Continuate a camminare con coraggio al loro fianco, accompagnateli e fatevi anche guidare da loro: i rifugiati conoscono le vie che portano alla pace perche' conoscono l'odore acre della guerra". Lo afferma Papa Francesco nel videomessaggio per il 35^ anniversario della fondazione del Centro Astalli per i rifugiati, che costituisce la principale attivita' in Italia del Servizio internazionale dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS). Il messaggio del Pontefice coincide con la presentazione del Rapporto Annuale del Centro stesso, presso il Teatro Argentina di Roma.