Lesbo - "Esortiamo tutti i Paesi, finche' perdura la situazione di precarieta', a estendere l'asilo temporaneo, a concedere lo status di rifugiato a quanti ne sono idonei, ad ampliare gli sforzi per portare soccorso e ad adoperarsi insieme a tutti gli uomini e le donne di buona volonta' per una fine sollecita dei conflitti in corso". Lo scrivono Papa Francesco, il patriarca Bartolomeo I e l'arcivescovo di Atene Hieronimo nel documento congiunto firmato nel campo profughi di Moria. I tre capi delle Chiese si rivolgono anche alle parrocchie, alle quali gia' in settembre Francesco aveva lanciato un appello affinche' ciascuna accogliesse almeno una famiglia. "Chiediamo alle comunita' religiose di aumentare gli sforzi per accogliere, assistere e proteggere i rifugiati di tutte le fedi e affinche' i servizi di soccorso, religiosi e civili, operino per coordinare le loro iniziative. "Da parte nostra - concludono i tre capi delle Chiese - in obbedienza alla volonta' di nostro Signore Gesu' Cristo, decidiamo con fermezza e in modo accorato di intensificare i nostri sforzi per promuovere la piena unita' di tutti i cristiani. Riaffermiamo con convinzione che riconciliazione per i cristiani significa promuovere la giustizia sociale all'interno di un popolo e tra tutti i popoli". Dunque, assicurano, "vogliamo contribuire insieme affinche' venga concessa un'accoglienza umana e dignitosa a donne e uomini migranti, ai profughi e a chi cerca asilo in Europa'". (AGI)