Roma - "Gravissima e pericolosissima intrusione dell'Europa sul tema dell'aborto": e' la denuncia del portavoce del comitato "Difendiamo i nostri figli", Massimo Gandolfini dopo il richiamo del Consiglio d'Europa. "L'obiezione di coscienza e' un tema delicatissimo - spiega Gandolfini all'Agi - l'Europa non puo' mettere il naso su come si comporta l'Italia, e' un'intromissione ingiustificata. Piuttosto, dovrebbe interessarsi di economia". "Sono assolutamente contrario e stigmatizzo questa intromissione", ribadisce. Il Consiglio d'Europa ha lamentato che in Italia le donne che voglio volontariamente interrompere una gravidanza "continuano ad avere di fronte una sostanziale difficolta' nell'ottenere l'accesso a tali servizi" e quindi vedono violato "il loro diritto alla salute". Per Gandolfini, pero', "la soppressione di un bambino nell'utero della madre e' una scelta assolutamente personale, e' necessario lasciar libera la coscienza dei medici. L'obiezione di coscienza e' una clausola costituzionale riconosciuta e tutelata - spiega - se negli ospedali ci sono piu' obiettori e' solo un problema organizzativo, basta sedersi intorno ad un tavolo per coordinarsi al meglio". Infine Gandolfini critica aspramente il ricorso presentato dalla Cgil: "Un sindacato deve interessarsi dei problemi dei lavoratori, non di questioni che non gli competono minimamente". (AGI)