L'Aquila - Sono diversi i procedimenti e i processi relativi a infiltrazione malavitose sulla ricostruzione post terremoto. A sette anni di distanza la città e il suo cratere (56 comuni che hanno subito danni dal terremoto) fanno i conti con nuovi e inquietanti scenari.
Presunte mazzette per ottenere appalti nella ricostruzione pubblica e privata e accordi tra alcuni imprenditori aquilani con la criminalita' organizzata di stampo camorristico e 'ndranghetista. Si è passati dalle inchieste sui crolli ai "furbetti" del terremoto (coloro che riuscivano a ottenere finanziamenti pubblici per restauri iniziati ma mai conclusi), alle presunte tangenti per accaparrarsi appalti, agli intrecci con la politica locale ad accordi con la criminalita' organizzata.
Tra le più importanti inchieste giudiziarie quella denominata 'Dirty job' sulla famiglia Di Tella vicina al boss Zagaria del clan dei Casalesi che avrebbe stretto rapporti di lavoro con alcuni imprenditori aquilani. Ci sono poi indagini a carico di ex assessori e attuali funzionari comunali che attraverso l'ottenimento di presunte mazzette avrebbero agevolato talune societa' per l'ottenimento di appalti pubblici e privati. (AGI)