Messina - "Il problema ancora una volta sono un'accelerazione dei tempi e un chiarimento netto sulle priorita' che Parlamento e governo devono darsi, anche in riferimento alla necessita' di maggiori velocita' e trasparenza sui beni confiscati. Mentre noi stiamo parlando, 500 milioni sono stati sequestrati dalla Dda di Catanzaro: mi sembra il segno di quanto si sta facendo concretamente. Ma c'è una grande riforma da fare in Italia: la riforma delle nostre coscienze". Lo ha detto il presidente di Libera don Luigi Ciotti, oggi a Messina per la manifestazione nazionale della XXI Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti della mafia. "Ci sono delle proposte - ha aggiunto - Libera nel 1996 ha raccolto un milione di firme per chiedere la confisca e l'uso sociale di questi beni, e speriamo che passino". Sulla recente polemica legata ai fondi per le vittime di mafia, ha aggiunto: "I fondi ci sono ma si è frenato un meccanismo nei confronti delle associazioni che si costituiscono parte civile perche' si vuole procedere giustamente a verifiche. Ma mi sembra che bisogna incoraggiare, fare in fretta, accorciare i tempi e non penalizzare i bisogni e le necessita' concrete di ciascuno".
"Sono i fatti che parlano. Migliaia di persone in questo momento sono scese in strada. Prima di parlare si deve toccare concretamente con mano la meraviglia di questi ragazzi, delle associazioni e dei movimenti dei gruppi. Il fine di Libera non e' Libera, ma l'impegno per il bene comune". Risponde cosi' alle recenti polemiche sulla sua associazione, il presidente don Luigi Ciotti, oggi a Messina per la XXI Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti della mafia. (AGI)