CdV - "Se fossi Papa salverei il mondo". Risponde un piccolo degente del Bambin Gesu'. "Darei da mangiare a tutti", replica un altro. "Andrei a trovare i bambini in ospedale", dice un terzo. "Mi metterei a posto la spalla da solo", azzarda il quarto bambino. E infine il quinto, gran tifoso di calcio, afferma: "Se potessi fare un miracolo, farei vincere lo scudetto alla Roma". E' un frammento del video indirizzato a Papa Francesco dai bambini del "suo" ospedale, il Bambin Gesu' di Roma, che fa capo alla Santa Sede, e dove oggi e' stato presentato "L'amore prima del mondo" (edito da Rizzoli) che contiene le domande di bambini dei 5 continenti a Papa Francesco e anche le sue risposte. "Voglio dire una cosa ai bambini e agli adulti: le domande piu' difficili che ho ricevuto non sono state fatte dai professori agli esami, ma sono le domande dei bambini. Perche' rispondere alle domande di un bambino ti mette in difficolta', perche' il bambino ha qualcosa che guarda all`essenziale e fa domande dirette, e cio' ha un effetto di maturazione interiore su chi ascolta la domanda. Cosi' i bambini fanno maturare gli adulti con le loro domande", vi afferma il Pontefice. E lo psicoterapeuta Alberto Pellai chiosa: "Bergoglio non fugge davanti agli interrogativi dei piccoli come fanno tutti gli altri adulti".
"Oggi - sottolinea il terapeuta - viviamo relazioni familiari spesso fragili e questo crea instabilita' nei bambini. Ed a cio' si assomma una sorta di traumatizzazione collettiva con le notizie e le immagini di guerre e violenze alle quali i bambini non vengono sottratti. Narrazioni spaventanti dalle quali scaturiscono domande che secondo gli adulti pero' non possono essere fatte. Cosi' i bambini rimangono intrappolati da domande che non trovano risposte. Gli si nega infatti il diritto alla domanda prima del diritto alla risposta. Francesco invece risponde a tutto quello che gli viene chiesto, non fa come gli adulti che non vogliono dare risposte". Sulla stessa linea la giornalista e scrittrice Beatrice Masini; e Mariella Enoc, presidente dell'Ospedale Bambino Gesu' che ha affermato: "e' una relazione seria quella tra il Papa e i bambini, perche' il Papa prende sul serio le loro domande. Scherza con loro ma non li inganna, non finge, e' onesto, anche di fronte alle domande piu' difficili e terribili. Sono domande grandi fatte da piccoli".
"E dunque 'L'amore prima del mondo' non e' un libretto, non e' un catechismo per bambini, ma un vero e proprio dialogo alla pari". Alla presentazione e' intervenuto anche monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara e vicepresidente della Cei che ha sottolineato "la grande forza delle semplici risposte di Francesco alle domande che tutti ci poniamo, ad esempio su cosa ci aspetta dopo la morte". "Siamo venuti presentare un libro del Papa con i bambini quiperche' questo ospedale e' in un certo senso la casa dei bambini", ha spiegato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, che ha introdotto la tavola rotonda dopo che, con gli altri ospiti, ha visitato i bimbi ricoverati in tre reparti, Dea, Nefrologia e Reumatologia donando a ciascuno il libro, edito negli Stati Uniti dalla Loyola Press, la casaeditrice della Compagnia di Gesu', e realizzato grazie alla collaborazione del gesuita italiano padre Antonio Spadaro, che ha raccolto le domande e le ha poste al Papa, trascrivendone le sue risposte. (AGI)