Palermo - Punti e tessere fedeltà a luci rosse. La polizia di Stato ha sequestrato a Palermo un 'centro massaggi' gestito da una coppia di coniugi cinesi denunciata per sfruttamento della prostituzione. Assieme al 'tariffario' (che poteva arrivare sino a 100 euro), veniva proposta anche una tessera raccogli punti che consentiva ogni dieci prestazioni di averne una in omaggio. E' stato accertato che la casa di appuntamento era divenuta la dimora abituale dei due gestori e dei loro figli minori di 7 e 11 anni. Da settembre vi domiciliava anche una connazionale, da subito avviata alla prostituzione.
La donna ha riferito di altre due ragazze che si prostituivano nel centro, di cui però conosceva solo i nomi, visto che la coppia cinese imponeva loro di non parlare ma di "lavorare" soltanto. Dai suoi racconti è emerso il dramma dello sfruttamento: era costretta a lavorare per dodici ore al giorno con la promessa di una paga di 1.000 euro mensili, in realtà mai corrisposta. All'interno del locale di via Anselmi gli agenti hanno trovato alcuni documenti intestati a italiani e sei cellulari con sim card sui cui sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi. (AGI)