Milano - Soldi delle tangenti occultati in società estere e utilizzo di materiale scadente. E' quanto emerge dall'indagine della procura di Monza che sta scuotendo la sanità lombarda e il governo regionale a guida leghista del governatore Roberto Maroni. Ulteriori novità potrebbero emergere dagli interrogatori degli arrestati, previsti per domani ma nel frattempo dalle carte in mano agli inquirenti emerge ad esempio che per pagare il mutuo di 5.000 euro il consigliere regionale leghista Fabio Rizzi, arrestato ieri insieme ad altre 15 persone, (9 in carcere, 7 ai domiciliari, mentre per altre 4 persone è stato disposto l'obbligo di dimora) contava sulla realizzazione di un ospedale pediatrico in Brasile. Un progetto che, secondo la ricostruzione della Procura, era solo di facciata ma in realtà doveva essere utilizzato da Rizzi e dal suo 'braccio destro' Mario Longo "al solo scopo di trarre profitti personali, mascherati con compensi per consulenze o a prestanome, garantendo gli interessi di consulenze private e arrivando a lucrare sulla sponsorizzazione da parte di Rizoma srl". I guadagni, "quantificati in un paio di milioni a testa, sarebbero stati occultati in società estere create allo scopo".
In un'altra intercettazione si parla invece del 'materiale scadente': "Nessuno dei miei si lamenta sull'Elite (un tipo di pasta ortodontica )...anche perché se no li prendo a sberle", dice a un tale Nuccio, Maria Paola Canegrati, anche lei arrestata ieri. La conversazione telefonica verte sulla gara vinta da una delle società della galassia Canegrati per una fornitura di manufatti ortodontici, protesi e altro al Policlinico di Milano. Decisivo per l'esito della gara, secondo la Procura di Monza, sarebbe stato il ruolo di un altro arrestato, Giorgio Alessandri', dirigente di Odontoiatria nel reparto di Stomatologia del Policlinico. Alessandri', scrive il gip, "si prodigava", "per favorire gli interessi economici di Canegrati". "La ricerca del più ampio margine di guadagno - scrive il gip - portava a proporre la fornitura di materiali diversi e più scadenti". E sempre Canegrati parla di un interesse dell'allora assessore alla sanità Mario Mantovani, già indagato per altre vicende legate al suo ruolo, a "entrare nella famiglia". "Non credo che avere gli anticorpi significhi che non ci sia la corruzione" a Milano, ha affermato il presidente dell'Anac Raffaele Cantone tornando, a quattro mesi di distanza sul suo ragionamento di Milano "capitale morale del Paese" laddove Roma "non ha gli anticorpi di cui ha bisogno". "Il mio ragionamento - spiega - riguardava la capacità di quella città di mettere in campo gli anticorpi con riferimento a quanto avvenuto in Expo, e questo si è verificato". "Io non credo affatto che Milano sia una città indenne dalla corruzione, non l'ho mai pensato né detto". (AGI)