Roma - Tra i manifestanti del Family Day, al Circo Massimo, sono pochi quelli disposti a conversare con i cronisti, ma quando accettano spiegano volentieri e chiaramente i motivi della loro presenza. E' il caso, per esempio, di Elisabetta, 50 enne arrivata da Latina con sua sorella e suo fratello, "per difendere - come dice lei stessa - i valori delle famiglia tradizionale, composta da un uomo e da una donna". Alla domanda se sia quindi contraria alla possibilita' per una coppia dello stesso sesso di adottare un bambino risponde sicura: "assolutamente si". Lo stesso vale per Roberto, arrivato da Matera in pullman con suo figlio di 8 anni: "Mia moglie non e' potuta venire perche' lavora, ma io si' e l'ho fatto per dire che la famiglia, composta da un uomo e da una donna, e' una patrimonio da difendere. Sono un neocatecumenale e quindi per me la legge di Dio e' che siamo stati creati maschio e femmina e solo un uomo e una donna possono procreare. Ritengo quindi sbagliata la decisione di permettere a una coppia omosessuale di adottare un bambino perche' diventerebbe solo l'oggetto di un capriccio".
"Sono qui - afferma Andrea, 32 anni, proveniente dalla provincia di Modena - perche' ritengo che la difesa delle famiglia secondo certi principi non sia soltanto un gesto a vantaggio o svantaggio di qualcuno ma per il bene di tutta la societa'. E' giusto che lo Stato difenda tutti e sia sensibile nei confronti di tutti ma non e' concedendo tutto a tutti che si fa il bene della societa'. La mia idea e' quindi che la famiglia sia un valore da preservare". La pensa allo stesso modo anche un gruppo di sedicenni della parrocchia romana di Santa Francesca Cabrini: "siamo qui per dire che la famiglia e' composta da una mamma e da un papa'", spiega con sicurezza un simpatico ragazzo, molto a suo agio rispondendo a una domanda. I suoi amici, un po' divertiti, ribadiscono poi gli stessi concetti. (AGI)
(30 gennaio 2016)