Cosenza. - Paolo Di Profio, l'infermiere 47enne accusato di aver ucciso la cognata Anna Giordanelli, colpita ripetutamente alla testa con un piede di porco mentre correva in tuta da ginnastica lungo una strada di Cetraro, nel Cosentino, non ha rilasciato alcuna confessione agli inquirenti. Lo precisano all'Agi i legali dell'indagato, fermato nella notte per omicidio volontario. L'uomo e' difeso dall'avvocato Sabrina Mannarino. Dallo studio legale stamani si tiene a puntualizzare che eventuali dichiarazioni devono essere rese agli inquirenti in presenza del difensore, cosa che non sarebbe nei fatti avvenuta. Secondo quanto puntualizzato da un collaboratore del legale dell'indagato, l'uomo, convocato in caserma come persona informata dei fatti, ha reso alcune dichiarazioni sotto la pressione degli inquirenti, "ma formalmente - si precisa - esse non hanno alcun valore". Secondo l'ipotesi investigativa, Di Profio nutriva nei confronti della vittima rancori legati alla separazione dalla moglie, sorella del medico ucciso, ritenendola responsabile della fine del rapporto coniugale. Da qui un'accesa discussione che si sarebbe conclusa tragicamente. (AGI)
(29 gennaio 2016)