CdV - Il presidente della Cei Angelo Bagnasco chiarisce la posizione della Chiesa sul ddl Cirinnà, tema molto dibattutto in questi giorni nel mondo politico e non solo. "I vescovi sono uniti e compatti nel condividere le difficoltà e le prove della famiglia e nel riaffermarne la bellezza, la centralità e l'unicità. Insinuare contrapposizioni e divisioni significa - ha denunciato - non amare né la Chiesa né la famiglia. Il raduno previsto al Circo Massimo nei giorni scorsi Bagnasco lo aveva definito "condivisibile e dalle finalità necessarie". Ma sul Family day il presidente della Cei oggi è stato prudente: senza citarlo esplicitamente, ha detto soltanto che "spetta ai laici di iscrivere la legge divina nella vita della citta' terrena".
La posizione della Cei, presentata da Bagnasco punta alla difesa della famiglia, intesa "come prevede la nostra Costituzione", quale "fondamento e centro del tessuto sociale", in quanto è "il punto di riferimento, il luogo dove ricevere e dare calore, dove si trova la responsabilità di nuove vite da generare, amare e crescere". "Per questo - ha spiegato il cardinale - ogni Stato assume doveri e oneri verso la famiglia fondata sul matrimonio, perchè riconosce in lei non solo il proprio futuro, ma anche la propria stabilità e prosperità". "Auspichiamo - ha scandito - che nella coscienza collettiva mai venga meno l'identita' propria e unica di questo istituto che, in quanto "soggetto titolare di diritti inviolabili, trova la sua legittimazione nella natura umana". Secondo Bagnasco, dunque, "i Padri costituenti ci hanno consegnato un tesoro preciso, che tutti dobbiamo apprezzare e custodire. In questo scrigno di relazioni, di generazioni e di generi, di umanesimo e di grazia, vi e' una punta di diamante: i figli. Il loro vero bene - dunque - deve prevalere su ogni altro, poiche' sono i piu' deboli ed esposti: non sono mai un diritto, poiché non sono cose da produrre; hanno diritto ad ogni precedenza e rispetto, sicurezza e stabilità. Hanno bisogno di un microcosmo completo nei suoi elementi essenziali, dove respirare un preciso respiro: i bambini hanno diritto di crescere con un papà e una mamma. La famiglia è un fatto antropologico, non ideologico" . Come vescovi, ha assicurato a nome dei 220 membri della Cei, ci sentiamo "costituiti messaggeri e araldi del Vangelo della famiglia e del matrimonio", e "non solo crediamo che la famiglia è la Carta costituzionale della Chiesa, ma anche sogniamo un Paese a dimensione familiare, dove il rispetto per tutti sia stile di vita, e i diritti di ciascuno vengano garantiti su piani diversi secondo giustizia".
Crisi - I vescovi italiani non percepiscono ancora i segnali di una "ripresa complessiva dell'economia" che pure vengono annunciati. Lo ha affermato il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, aprendo i lavori del Consiglio Episcopale Permanente. "Siamo quotidianamente testimoni - ha detto il porporato - che, nelle nostre parrocchie e comunità, le ricadute sul piano concreto non si notano ancora". Il cardinale ha quindi citato i dati Istat per i quali "oltre quattro milioni di persone nel nostro Paese vivono in condizione di povertà assoluta" e quelli della Caritas per i quali circa un milione e duecento mila persone sono state aiutate dai Centri di Ascolto delle comunita' cristiane e sono stati sei milioni e trecento mila i pasti erogati in un anno dalle 353 mense della Caritas, a cui bisogna aggiungerne almeno altrettanti, assicurati da Parrocchie, Istituti religiosi, associazioni varie e i "pacchi viveri", sei milioni e mezzo, ai quali "si affiancano forme nuove di intervento come, ad esempio, una cinquantina di 'empori-market solidali'".
Shengen - "I Paesi dell'Unione Europea non si chiudano, limitando la libera circolazione e riducendo l'impegno condiviso dell'accoglienza". Depotenziare l'Unione sospendendo il Trattato di Schengen, ha spiegato il cardinale aprendo il Consiglio Episcopale Permanente, "è un pericolo da scongiurare anche attraverso una politica delle migrazioni, che non si limiti a segnalare problemi e pericoli, ma li rilegga alla luce della situazione demografica, economica, culturale e sociale dell'Europa". Bagnasco ha anche rivelato nella sua prolusione che "ad oggi sono oltre 27mila coloro che sono ospitati nelle nostre strutture, anche in risposta all'appello del Santo Padre dello scorso 6 settembre". (AGI)