Roma - Il nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza sta effettuando una perquisizione nella sede di Civitavecchia della banca Etruria. L'operazione avviene nell'ambito dell'inchiesta sul suicidio di Luigino D'Angelo avvenuto lo scorso 28 novembre. Il pensionato si e' tolto la vita dopo aver scoperto di aver perso tutto il suo capitale investito in obbligazioni subordinate.
Sono due i filoni di indagine aperti dalla procura di Civitavecchia: uno, in cui si ipotizza il reato di istigazione al suicidio, è stato affidato dal pm Alessandra D'Amore alla squadra mobile di Roma; l'altro, aperto per truffa, è stato assegnato al nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza. In una fase successiva la Procura laziale dovrà valutare come conciliare quest'ultimo procedimento con gli accertamenti già avviati dai colleghi di Arezzo. Nel frattempo saranno interrogati direttore e funzionari della sede per capire chi diede l'ordine di piazzare quei bond al pensionato.
Sulla vicenda della crisi delle banche era stata depositata ieri una proposta di legge per istituire la commissione d'inchiesta: "Il Pd vuole chiarezza assoluta, per salvaguardare i risparmiatori. Il sistema del credito è solido, vogliamo difenderlo, indagando sulle cose che non funzionano. Per questo abbiamo depositato un disegno di legge per istituire nel più breve tempo possibile una commissione d'inchiesta bicamerale sugli stati di crisi e di dissesto degli istituti bancari a partire dal 2000" ha spiegato il senatore del Pd, Andrea Marcucci, presidente della commissione Cultura e primo firmatario del testo.
"L'obiettivo della commissione - ha continuato Marcucci - è quella di valutare la condizione del sistema nel suo complesso e di verificare l'efficacia delle attivita' di vigilanza e controllo negli ultimi 15 anni, anche ai fini della prevenzione e della gestione delle crisi bancarie". La commissione, nelle intenzioni del Pd, avrà un anno di tempo, per concludere i propri lavori ed il suo Presidente verra' scelto dai presidenti delle Camere.
In piazza è sceso ieri anche il Movimento5Stelle: "Abbiamo protestato in Via Nazionale perche' i vertici della nostra vigilanza devono andare a casa. Sono responsabili, assieme all'esecutivo, di una violazione clamorosa della tutela costituzionale del risparmio e devono comprendere la gravita' di provvedimenti come il 'salva-banche', che azzera la fiducia dei cittadini e rappresenta un vulnus per la stabilita' del sistema del credito. Una mina ben piu' grave della diffusione di informazioni chiare e tempestive sulle reali condizioni degli istituti, pratica che, al contrario, garantirebbe maggior consapevolezza e serenita' a beneficio degli investitori".Il M5S - hanno assicurato - "continuera' a lottare in prima battuta per un risarcimento pieno di tutti i risparmiatori truffati". (AGI)
(23 dicembre 2015)