Roma - Milano si piazza a sorpresa al secondo posto nella classifica delle citta' che offrono la migliore qualita' della vita. Ma il premio Nobel Dario Fo non e' d'accordo con la ricerca del Sole 24 Ore che vede in testa, ancora una volta, Bolzano. "Se come indice di qualità della vita si considera il fattore mobilità allora Milano meriterebbe, forse, il secondo posto, ma questo non e' tutto", spiega Fo all'Agi "Il servizio tram, autobus è migliore rispetto a quelli di altre citta'. Ma questa non e' la vita, non significa vivere meglio. Vivere significa campare. E respirare aria buona".
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Nel capoluogo meneghino "si sopravvive". "Mi fa venire i brividi - continua Fo - una citta' in cui le morti per smog sono quattro, cinque volte maggiori rispetto ad altre in cui c'e' il mare, il vento, gli alberi. A Milano non fanno altro che tagliare alberi, per ogni lavoro che devono fare mozzano alberi".
La classifica, che mette al terzo posto Trento, valuta tenore di vita, lavoro, servizi, popolazione, ordine pubblico e tempo libero. Piu' scontato il quadro nella parte bassa della pagella, con Reggio Calabria sull'ultimo gradino, preceduta da Vibo Valentia e Caserta e da una serie di realta' del Mezzogiorno. Le province considerate sono salite da 107 a 110 vista la disponibilita' di dati statistici anche per Bat (Barletta-Andria-Trani), Fermo e Monza BrianzaIl capoluogo altoatesino conquista la vetta della classifica per la quinta volta in 26 anni di ricerca (tre le volte negli ultimi 10 anni). Molti i punti di forza evidenziati dall'indagine nelle prime due macroaree: tenore di vita e affari e lavoro (quarto posto). Bolzano eccelle nel tasso di occupazione (71% contro una media del 56%), nella quota di crediti in sofferenza (solo 5,7%, ossia meno di un terzo rispetto al valore medio), nei consumi (2.660 euro per famiglia, 700 in piu' della media). Buoni risultati anche in 'popolazione', al meglio negli indicatori sull'indice di vecchiaia e speranza di vita e tempo libero (decimo posto), prima per presenze agli spettacoli e nella top ten per sport e spesa dei turisti stranieri. In discesa le performance nei settori dei servizi (22mo posto) e ordine pubblico (32mo posto) dove si evidenzia un incrementodei reati denunciati.
Dalla testa alla coda. Schiacciante il confronto con Reggio Calabria che chiude l'edizione 2015 della qualita' della vita al 110esimo posto con una serie di posizionamenti negativi in tutte le sei aree d'indagine. E' al 108mo posto sia in Servizi e Ambienti sia in tenore di vita, basso il patrimonio familiare medio (193mila euro contro una media di 345mila) e 106mo in Affari e lavoro. Meglio in ordine pubblico, 52mo posto, in popolazione 87mo gradino e tempo libero, 99mo.
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Ma al di là dei risultati raggiunti dalla prima e dell'ultima, il capoluogo lombardo e' la vera sorpresa dell'edizione 2015. Milano si aggiudica il secondo posto guadagnato soprattutto grazie agli indicatori del benessere (pensioni, Pil) dei servizi e delle opportunita' di svago, mentre va meno bene sul fronte della sicurezza (trend che comunque coinvolge tutti i centri piu' grandi). Diversamente va alla citta' eterna, che quest'anno scende al 16esimo posto.Un'Italia tagliata a meta', che porta con se diseguaglianze socio-economiche. La top ten e' occupata dai centri del Nord e del Centro (Bolzano, Milano, Trento, Firenze, Sondrio, Olbia, Cuneo, Aosta, Siena e Ravenna), nella parte finale si concentrano invece le province del Mezzogiorno. Tra le dieci che chiudono l'elenco Caserta, Taranto, Palermo, ma anche Lecce, Messina, Foggia e Napoli. (AGI)
(21 dicembre 2015)