CdV - La riforma della Curia "andrà avanti con determinazione, lucidità e risolutezza". Parola di Papa Bergoglio, che nel discorso per gli auguri di Natale in Vaticano ai capi dicastero e ai funzionari cita il 'catalogo delle malattie curiali' da lui elencato l'anno scorso nella medesima occasione: patologie, ha detto, "che potrebbero colpire ogni cristiano, ogni curia, comunità, congregazione, parrocchia e movimento ecclesiale". Il 'medico' Francesco ha confermato che "ecclesia semper reformanda" e ricordato che la cura delle malattie richiede prevenzione, vigilanza e "purtroppo in alcuni casi, interventi dolorosi e prolungati". Ora, dunque, ha scherzato, dovrei parlarvi degli antibiotici curiali". Infatti, ha ammesso con serenità il Papa nel suo discorso, "alcune di tali malattie si sono manifestate nel corso di questo anno, causando non poco dolore a tutto il corpo e ferendo tante anime anche con lo scandalo". Tuttavia, ha aggiunto, "le malattie e perfino gli scandali non potranno nascondere l'efficienza dei servizi, che la Curia Romana con fatica, con responsabilità, con impegno e dedizione rende al Papa e a tutta la Chiesa, e questa è una vera consolazione". In merito il Papa ha ripetuto le parole del fondatore dei gesuiti, sant'Ignazio de Loyola, sottolineando che "è proprio dello spirito cattivo rimordere, rattristare, porre difficoltà e turbare con false ragioni, per impedire di andare avanti; invece e' proprio dello spirito buono dare coraggio ed energie, consolazioni e lacrime, ispirazioni e serenità, diminuendo e rimuovendo ogni difficoltà, per andare avanti nella via del bene".
Giubileo: in acrostico Misericordia il catalogo delle virtù
Secondo Francesco, "sarebbe grande ingiustizia non esprimere una sentita gratitudine e un doveroso incoraggiamento a tutte le persone sane e oneste che lavorano con dedizione, devozione, fedeltà e professionalità, offrendo alla Chiesa e al Successore di Pietro il conforto delle loro solidarieta' e obbedienza, nonche' delle loro generose preghiere". In merito ai mali della Curia, il Papa ha poi aggiunto: "le resistenze, le fatiche e le cadute delle persone e dei ministri rappresentano anche delle lezioni e delle occasioni di crescita, e mai di scoraggiamento". "Sono opportunita' - ha spiegato - per tornare all'essenziale, che significa fare i conti con la consapevolezza che abbiamo di noi stessi, di Dio, del prossimo, del sensus Ecclesiae e del sensus fidei". Ed un'opportunità di rinnovamento da cogliere è anche, ha detto il Papa, "l'inizio del pellegrinaggio dell'Anno Santo della Misericordia, aperto dalla Chiesa pochi giorni fa, e che rappresenta per essa e per tutti noi un forte richiamo alla gratitudine, alla conversione, al rinnovamento, alla penitenza e alla riconciliazione". "Il Natale - ha spiegato - è la festa dell'infinita Misericordia di Dio", come dice sant'Agostino d'Ippona infatti prorio la misericordia "indusse il Signore del mondo a rivestirsi della natura di servo, di modo che pur essendo pane avesse fame, pur essendo la sazietà piena avesse sete, pur essendo la potenza divenisse debole, pur essendo la salvezza venisse ferito, pur essendo vita potesse morire. E tutto questo per saziare la nostra fame, alleviare la nostra arsura, rafforzare la nostra debolezza, cancellare la nostra iniquità, accendere la nostra carità". Papa Francesco ha poi ringraziato i dipendenti della Santa Sede per il lavoro svolto ma al tempo stesso chiesto loro perdono per gli scandali che hanno coinvolto il Vaticano. "Mentre vi ringrazio - afferma il Pontefice nell'Aula Paolo VI -, voglio anche chiedervi perdono per gli scandali che ci sono stati nel Vaticano. Ma vorrei che il mio e il vostro atteggiamento, specialmente in questi giorni, fosse soprattutto quello di pregare, pregare per le persone coinvolte, perche' chi ha sbagliato si ravveda e possa ritrovare la strada giusta". (AGI)
(21 dicembre 2015)