Roma - Non siamo qui a rappresentare un grido di dolore, ma la convinzione granitica che la verita' processuale sia gia' emersa". Cosi' gli avvocati Francesco Compagna e Gianluigi Tizzoni, difensori dei familiari di Chiara Poggi, costituitisi parte civile nel processo che vede l'ex fidanzato della ragazza, Alberto Stasi, come unico imputato per l'omicidio di Garlasco, hanno esordito nella loro lunga arringa di fronte ai giudici della quinta sezione penale della Cassazione, chiamata a decidere se confermare o meno la condanna inflitta a Stasi, in sede di appello-bis, a 16 anni di reclusione. "Non c'e' un solo dato che non sia certo - hanno sostenuto i legali dei genitori e del fratello di Chiara Poggi - Chiara e' stata colpita a sorpresa e ci sono stati, inizialmente, oggettivi sviamenti delle indagini, e molte falsificazioni, e in alcune di queste e' caduto anche il pg", che questa mattina ha chiesto alla Corte di annullare con rinvio la condanna dell'imputato. "Vi e' un coacervo di dati probatori enorme - hanno aggiunto i due avvocati - in cui e' facile perdersi e difficile indirizzarsi e scontiamo un prezzo ulteriore per via dei processi mediatici, ma i dati che abbiamo sono certi". I difensori di parte civile non hanno presentato ricorso in Cassazione contro la sentenza con cui la Corte d'assise d'appello di Milano, il 17 dicembre dello scorso anno ha condannato Alberto Stasi per l'omicidio della fidanzata: quella sentenza, infatti, dispose un risarcimento danni a favore della famiglia Poggi pari ad un milione di euro, proprio come avevano chiesto i difensori di parte civile. (AGI)
(11 dicembre 2015)